Svolta per la Veneranda Fabbrica Confalonieri alla guida del Cda
Il manager eletto presidente. In Consiglio anche il rettore del Politecnico
Torna ai vertici della Veneranda Fabbrica del Duomo un presidente laico, di nomina non ecclesiastica: Fedele Confalonieri, braccio destro di Silvio Berlusconi già alla testa di Mediaset, succede a monsignor Gianantonio Borgonovo. A sua volta l’arciprete, nel dicembre 2014, aveva sostituito Angelo Caloia, costretto alle dimissioni sulla scia della complessa inchiesta vaticana ancora in corso.
Le nomine del Consiglio di amministrazione sono triennali e avvengono per decreto del ministero degli Interni. I membri sono sette: cinque su indicazione diretta del Viminale e due su indicazione dell’arcivescovo.
Il presidente uscente, monsignor Borgonovo, è stato l’unico ecclesiastico nella storia della Veneranda Fabbrica. «Farò quanto possibile per rappresentare tutti i milanesi, in collaborazione con gli altri membri del Cda», sono state le prime parole di Confalonieri, che guida un Consiglio composto da figure di spessore, anche in campo manageriale. Nel Cda entrano — entrambi su nomina diretta del Viminale — il rettore del Politecnico Ferruccio Resta e l’imprenditore e Cavaliere del lavoro Luigi Roth, da venticinque anni unico milanese Gentiluomo del Papa. «Sono fiero di svolgere il servizio nella sede vaticana, e di accogliere insieme al Papa le grandi personalità in visita — dice Roth —. Ma sono altrettanto orgoglioso, adesso, di questo ruolo». Nuovo ingresso, infine, per l’avvocato cassazionista Claudio Sala, indicato invece dall’arcivescovo, in questo caso il cardinale Angelo Scola, che oggi è amministratore apostolico in attesa dell’ingresso in Diocesi di monsignor Mario Delpini, appena scelto da papa Francesco per guidare la Diocesi. Restano nel board Giorgio Squinzi, Simona Beretta e lo stesso Borgonovo, mentre esce dopo più di vent’anni il docente Carlo Secchi, con Carlo Azzimonti e Gigi Martinoli.
Il presidente è stato eletto al termine di un lungo consiglio di amministrazione, dove era già sedeva da anni. Milanese, classe ’37, fin dai tempi dell’università Statale amico di Berlusconi, ha ricoperto vari ruoli di responsabilità in aziende del Biscione. Presente nell’organo direttivo di Confindustria e Assolombarda, è stato anche presidente dell’Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala. Va ora a dirigere la Fabbrica, ente di natura pubblica nato nel 1387 per costruire e gestire la complessa «macchina» della cattedrale, che oggi muove 30 milioni l’anno. Di questi, il 20 per cento circa arriva da contributi da enti pubblici (sia nazionali che locali).
Il Duomo è visitato da 5 milioni di persone l’anno. Nelle prime settimane di luglio, sono entrati ogni giorno circa 7 mila turisti e fedeli, gli unici che non pagano il biglietto introdotto per Expo e poi rimasto in vigore. Quella della Veneranda è la prima nomina dell’«era» Delpini: oltre a trasferire i due ruoli che finora ha ricoperto lui (vicario generale e responsabile della formazione del clero), all’ex vicario di Scola restano ora da ridefinire i vertici dell’Istituto Toniolo.
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