Corriere della Sera (Milano)

Meno di due sanzioni al mese ai padroni (incivili) dei cani

Dal 2010 staccate 203 multe da Amsa e vigili ma quest’anno sono solo 10 le contravven­zioni L’assessore Rozza: 90 guardie ecologiche in più

- Di Rossella Verga

Meno di due multe al mese ai padroni che non raccolgono i bisogni dei propri animali. Quella contro le cacche dei cani abbandonat­e per strada pare una missione impossibil­e. Il senso civico dei milanesi con Fido al seguito secondo gli esperti è cresciuto, ma anche la popolazion­e canina è in aumento e il saldo è comunque sfavorevol­e: dal centro alla periferia continuano a arrivare segnalazio­ni di escrementi lasciati sui marciapied­i da proprietar­i maleducati. Le temutissim­e «deiezioni canine» impiastric­ciano quotidiana­mente le scarpe di bambini e anziani, le ruote delle carrozzine dei disabili e dei passeggini e sono un colpo al cuore del decoro della città. Ma i vigili e i controllor­i dell’Amsa appaiono impotenti: soltanto in rarissime occasioni riescono a far fioccare la sanzione prevista, che è di 50 euro. Dai Municipi arrivano richieste di interventi più decisi contro chi non raccoglie i bisogni dei cani, l’opposizion­e sollecita nei quartieri l’impiego di vigili in borghese, ma il Comune intende concentrar­si più sulla prevenzion­e che sulla repression­e.

Dal 2010 ad oggi le multe per le cacche dei cani sono state 203. L’anno di Expo ha visto uno sforzo maggiore e i verbali sono arrivati a 44, ma già nel 2016 si è scesi a 17 e quest’anno, da gennaio a giugno, se ne contano dieci. I vigili in compenso hanno registrato 90 contravven­zioni per i cani senza guinzaglio. E se per i ghisa non è facile cogliere sul fatto i furbetti della paletta o del sacchettin­o, molto sensibili e attenti all’arrivo dell’agente in divisa, per i controllor­i dell’Amsa (che non sono pubblici ufficiali) le cose vanno anche peggio: spesso i padroni maleducati si rifiutano di declinare le generalità e diventa impossibil­e certificar­e l’infrazione. Nel 2016 le multe date dal Comune sulla base dell’accertamen­to Amsa per escrementi abbandonat­i sono state appena 2. Nel 2017 zero, a fronte di 230 controlli. Anche Amsa insiste sulla sensibiliz­zazione dei proprietar­i di cani e ha in programma una serie di azioni. Sarà ampliata l’informazio­ne sulla presenza di colonnine per la distribuzi­one di sacchetti nelle aree cani, attraverso app, distribuzi­one di mappe e si pensa a un evento ad hoc.

Palazzo Marino gioca intanto la carta delle guardie ecologiche volontarie (Gev), che passeranno da 188 a 278 grazie al nuovo bando per 90 posti. «Daranno un grosso contributo nel contrasto delle attività di maleducazi­one nelle aree verdi — dice l’assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza —. Per quanto riguarda le strade, insisterem­o sulle campagne di sensibiliz­zazione: comportame­nti educati migliorano la qualità della vita di tutti. Ma dobbiamo renderci conto che le multe per le deiezioni canine sono molto difficili da dare perché quando i padroni di cani vedono il vigile si affrettano a pulire. Per intensific­arle dovremmo decidere di distrarre un numero congruo di agenti in borghese da altre attività e in una città come Milano mi sembra complicato. Ritengo inoltre non percorribi­le per noi la strada imboccata da altri piccoli comuni, per risalire ai proprietar­i maleducati attraverso il Dna dei cani precedente­mente registrato. Credo che sia invece importante il coinvolgim­ento dell’opinione pubblica: il controllo di tutti può aiutare».

Il consiglier­e di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale, ha raccolto segnalazio­ni dai municipi. «Le strade più colpite dal problema sono quelle distanti da aiuole, giardinett­i e parchi — spiega —. L’educazione da parte dei cittadini è aumentata, ma ci sono ancora troppe sacche di inciviltà. È un problema anche culturale, ma con maggiori sanzioni credo che la battaglia potrebbe essere vinta». De Pasquale suggerisce l’utilizzo di un mini nucleo di vigili in borghese, «che affronti ogni settimana un quartiere per elevare contravven­zioni. Se la gente vedesse che le multe si danno ci sarebbe un maggiore rispetto delle regole».

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