Smog, il blocco ai diesel Euro 3 rinviato al 2018
Il Pirellone fissa i futuri limiti per i veicoli lombardi: diesel Euro 3 vietati dal 2018 (nel periodo 1 ottobre-31 marzo), Euro 4 dal 2020 e Euro 5 dal 2025. Previsti finanziamenti alla rottamazione (Ecobonus); corsie preferenziali e infrastrutture per incentivare l’uso di carburanti alternativi; sviluppo della mobilità ciclopedonale e del car sharing; e misure per aumentare la lotta alla principale fonte di inquinamento, vale a dire il riscaldamento a legna (con una certificazione per i pellet), il vero «colpevole» dello smog lombardo con il 45% delle emissioni di Pm10, più del traffico (al 27%, sommando scarichi, 14%, e usura gomme e freni, 13%). L’assessorato all’Ambiente ha presentato l’accordo di giugno con il ministero (che mette sul piatto 16 milioni di euro) e le altre regioni del bacino padano (che ne forniranno altrettanti) nel tavolo convocato ieri mattina con Comuni e parti sociali e che verrà riaggiornato per capire cosa succederà nei comuni minori (sotto ai 30mila abitanti) e in che modo si pensa di armonizzare regole e ztl nelle diverse amministrazioni. Immediate le reazioni (critiche) degli ambientalisti. «Non cambia nulla rispetto all’inverno scorso — spiega Barbara Maggetto (Legambiente Lombardia) —. I divieti andavano introdotti da subito: chi governa non vuole perdere voti». Sbotta anche il Pd: «Malgrado gli enormi sforzi che Milano fa, anche nel 2018 respireremo smog». Applausi invece dal presidente dell’Arpa regionale Bruno Simini: «Il piano colpisce le principali fonti di emissioni, traffico e legna. L’aria sta migliorando anche se la soglia di 35 giorni di sforamento dei limiti di Pm10 nell’aria è già stata oltrepassata a Milano (46), Bergamo (36) e Brescia (44)».