Corriere della Sera (Milano)

Dabass si sta come a casa

L’insegna è in dialetto, la cucina tradiziona­le, l’ambiente raccolto La scommessa «rétro» di tre ragazzi in un palazzo liberty a Porta Romana

- Laura Vincenti

Milano non si ferma mai e anche in piena estate si accendono nuove luci: come Dabass, bistrot nato a fine luglio al posto di una cartoleria in uno storico palazzo liberty dei primi del ‘900, che ricorda vagamente il Flatiron Building di New York, all’angolo tra via Piacenza e via Passeroni, in zona Porta Romana. Anche il nome è evocativo: sia perché «Dabass» (giù, da basso) è un termine dialettale che riporta alla memoria la Milano di una volta e rispecchia lo spirito vintage, ma declinato in chiave moderna, del locale, sia perché al piano di sotto, chiuso al pubblico, c’è una stanza sotterrane­a dove sono esposte opere d’arte che si possono vedere attraverso una botola di vetro nel pavimento. Anche il bancone, in piastrelle bianche e nere con effetto optical, è d’autore, opera dell’artista Graziano Locatelli: se osservate bene è «rotto» da un lato, ma l’effetto è voluto.

Arredato con mobili di modernaria­to e lampade di design dal sapore rétro, l’ambiente è raccolto, con circa 40 posti a sedere. A fare da padroni di casa ci sono Maddalena Monti all’accoglienz­a, il barman Robi Tardelli al bancone, e lo chef Andrea Marroni in cucina: tutti i tre arrivano dal Mam di via Muratori e adesso hanno deciso di lanciarsi in questa nuova avventura. Sempre in zona Porta Romana: via Piacenza, in particolar­e, sta diventando sempre più vivace, proprio qui di fianco in estate ha aperto anche il cocktail bar The Spirit. «La nostra cucina? È quella dei ricordi, ma rivisitata in chiave contempora­nea, ovviamente, con tecniche nuove. Insomma un mix tra ricette della nonna e modernità», racconta Marroni. «Non abbiamo un menù fisso, cambia tutti i giorni, anche se per me è una bella sfida: la carta è ristretta, ci sono pochi piatti ma preferisco puntare sulla qualità e su quello che trovo di fresco, dal pesce di Mercato Ittico alla carne della macelleria Motta fino alle verdure che arrivano direttamen­te dagli orti di nostra proprietà». Tra le specialità l’uovo in camicia su salsa di risotto alla milanese con guanciale croccante «Un omaggio di un romano come me a Milano — continua lo chef — da gustare magari insieme con una vodka sour con estratto di zenzero fresco e senza albumina», suggerisce il barman a chi cerca un’alternativ­a al vino. E poi il galletto cotto a bassa temperatur­a e finito sulla brace, servito con patate, ma anche l’ossobuco: i piatti del giorno costano 10/16 euro, mentre il menù degustazio­ne (a 30 euro) è composto da 4 portate servite a mo’ di tapas e comprende pasta, carne, pesce e verdure. Il locale è aperto tutte le sere dalle 18 alle 2, qui si può venire anche per l’aperitivo, accompagna­to da stuzzichin­i: calici di vino, spritz e birra media costano 5 euro, poi ci sono i cocktail (i prezzi variano da 8 euro a 16 euro), quello della casa è un old fashioned rivisitato a base di tequila bianca, sciroppo di agave, bitter al pompelmo e zest di pompelmo. Meglio prenotare.

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Chef Il cuoco Andrea Marroni ai fornelli del nuovo Dabass, in via Piacenza. Sotto, uno scorcio del ristorante
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