L’auto d’epoca perde una ruota Colpito e ucciso un motociclista
Cavalcavia Ghisallo, ipotesi di omicidio colposo
Quindici giorni fa era stata la gomma di un camion a travolgere e uccidere l’avvocatessa civilista bresciana Gloria Duranti, colpita mentre viaggiava in auto sulla A14 a Tortoreto. E allora l’incidente era sembrato una incredibile concomitanza di sfortune. Lei che si trovava sul sedile del passeggero, colpita dallo pneumatico che si era sganciato dal Tir. Quello che è successo ieri però è ancora più incredibile. Perché da una parte c’era un’auto d’epoca, una vecchia Volkswagen Tipo 181 «Pescaccia», e dall’altra la sagoma minuscola — considerata la strada a tre corsie — di una moto Triumph Speed triple.
Eppure la ruota della macchina, dopo essere decollata nella carreggiata opposta, ha centrato in pieno il motociclista, uccidendolo. Vittorio Ramponi, 39 anni, era sposato e padre di due figlie. L’ultima era nata a giugno. Lavorava come consulente per la società di comunicazione Takegroup di Milano, viveva a Desio. È morto al Policlinico dove era stato trasportato dal 118 nel disperato tentativo di salvargli la vita.
L’incidente è avvenuto poco prima delle 11 in viale De Gasperi, verso il cavalcavia del Ghisallo. La prima ricostruzione della polizia locale non è ancora chiarissima in tutti i suoi dettagli, ma ci sono pochi dubbi sulla dinamica.
Il 39ennne era in sella alla sua moto diretto verso il centro di Milano. Probabilmente stava raggiungendo via Emanuele Filiberto, dove ha sede la società per la quale lavora. La Pescaccia, invece, viaggiava nell’altra carreggiata verso le autostrade. Alla guida un 35enne, il figlio del proprietario della macchina. Quasi certamente a causa di un guasto tecnico il cerchione della ruota posteriore sinistra si è staccato in corsa e la ruota è «schizzata» verso il cielo.
Prima — anche se su questo la ricostruzione dei vigili non è ancora del tutto completa — avrebbe urtato il guardrail che separa le carreggiate, poi avrebbe centrato in pieno il motociclista che viaggiava in direzione opposta. Vittorio Ramponi è stato sbalzato dalla moto ed è finito sull’asfalto. La sua Triumph ha poi proseguito la corsa in equilibrio e senza pilota per oltre centocinquanta metri finendo poi per scontrarsi con il new jersey in fondo a una curva. Ramponi indossava un casco jet aperto sulla parte frontale. L’impatto con l’asfalto è stato devastante: è stato trasportato in ospedale ma le sue condizioni erano subito sembrate disperate. L’automobilista è stato denunciato per omicidio colposo.
«Oggi la felicità misura 4,280 kg e 53 cm», aveva scritto su Facebook lo scorso 11 giugno. Il giorno di nascita della sua seconda figlia.