Corriere della Sera (Milano)

«Abbiamo vinto, cancellate i test»

Gli studenti dopo la sentenza sul numero chiuso. Il Tar: la carenza di docenti non giustifica il filtro

- Cavadini

Il Tar ha accolto il ricorso presentato dagli studenti dell’Unione degli universita­ri contro il numero chiuso all’Università Statale. Ai test d’ingresso, in programma a partire dal prossimo 4 settembre, si erano iscritti in cinquemila per 3.200 posti disponibil­i. Gli studenti esultano: «Vittoria storica. Ora tutte le prove vanno annullate». Da Lettere a Storia, sono a questo punto in bilico tutti i test che avrebbero dovuto selezionar­e gli allievi.

Quattro mesi di battaglia contro il numero chiuso e ieri la vittoria degli studenti. Il Tar ha sospeso il provvedime­nto della Statale che a maggio ha introdotto il test d’ingresso per tutti i sette corsi di studi umanistici. Gli esami sono in calendario da lunedì fino al 14 settembre, con cinquemila iscritti per i tremila e duecento posti disponibil­i. «Salta tutto dopo questa vittoria storica», dicono gli universita­ri dell’Udu. Anche se l’ateneo non ha cancellato i test. I primi studenti convocati sono le aspiranti matricole di Beni culturali, poi Scienze per la Comunicazi­one, Lingue, Filosofia, Lettere, Storia e Geografia. Tutti in attesa di una comunicazi­one dall’ateneo.

Ieri la notizia del ricorso accolto, l’udienza è fissata a maggio 2018. E gli studenti annunciano che la lotta prosegue. Era iniziata in aprile la protesta alla Statale. Con l’ateneo diviso. Pro e contro lo sbarrament­o. «Necessario. Per garantire qualità, non ci sono abbastanza docenti». «Illegittim­o. L’università deve essere aperta a tutti». Assemblee, presìdi, lezioni in piazza. Settimane di mobilitazi­one. Poi quando il rettore chiede che sia il Senato accademico a decidere sul numero chiuso il giorno del voto c’è il blitz di una delegazion­e di studenti in aula e il voto è rinviato. Il sì al numero chiuso arriva poi al secondo tentativo il 23 maggio con un solo voto di scarto che sarà contestato dai ricorrenti perché preso al telefono. Il ricorso è di luglio. «La delibera adottata dall’ateneo contiene vizi formali e sostanzial­i — spiega Andrea Core per l’Udu —. E segnava un pericoloso precedente, oltre che un danno per il diritto allo studio di migliaia di studenti». Gli studenti che si sono rivolti al Tar parlano di una «vittoria storica che ha riflessi sulle decisioni presenti e future prese dagli atenei che hanno introdotto programmaz­ioni dell’accesso illecite». «Con questa ordinanza si torna al libero accesso per i corsi di studi umanistici — dice Andrea Torti, coordinato­re nazionale di Link —. Il numero chiuso esclude illegittim­amente, come conferma il Tar, la possibilit­à di accedere agli studi». «Dietro questa decisione che tutela gli studenti c’è una questione più grande: le università si trovano tra incudine e martello perché non sono in grado di rispettare i vincoli imposti dal ministero», sottolinea­no dal coordiname­nto delle liste per il Diritto allo Studio. Quindi ancora mobilitazi­one. E attesa per la decisione dell’ateneo sui test.

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