EVENTI DI QUALITÀ NON DERBY
Èquestione di giorni. La rentrée autunnale si apre domenica con la musica di MiTo, continua con la settimana della moda (20-25 settembre), festeggia i 150 anni della Galleria Vittorio Emanuele — il 13 settembre, con cena di gala e di beneficenza —, attira visitatori da tutto il mondo con le mostre a Palazzo Reale (arriva Caravaggio) e alla Triennale (la mega retrospettiva dedicata a Ettore Sottsass nel centenario della nascita).
Stagione spumeggiante. Come si addice a una metropoli europea. Quella stessa che per tutto l’anno (scolastico) passato, tra polemiche e annunci, ha litigato, faticato, a volte sbagliato, per mantenere la sua leadership creativo culturale: strappo con Torino per aggiudicarsi il ruolo di capitale dei libri e successiva disfida tra il Salone sabaudo e la fiera ambrosiana; contenzioso con Firenze (e Pitti) sulle collezioni maschili e sulla paternità (toscana o lombarda) della moda uomo. Litigi inutili: che bisogno c’è dei derby, dei campanilismi un po’ provinciali e decisamente anacronistici? Certo, a nessuno piace farsi scippare un primato o una posizione consolidata, gli interessi sono tanti, come le aspettative (soprattutto quando si tratta di made in Italy). Eppure la lezione di MiTo — concerto inaugurale domenica alla Scala e lunedì al Regio di Torino — dovrebbe essere chiara: la cultura (e anche la creatività) può cambiare residenza o sdoppiarsi quanto vuole. Deve solo avere un requisito: la qualità.