«L’aggressore è straniero e parla italiano»
Parco Nord, la descrizione dell’uomo fatta dalla vittima alla polizia
Era da sola, molto presto al mattino, una passeggiata che sembra fosse una sua abitudine nella bella stagione, per fare movimento, un modo per tenersi attiva alla sua età: 80 anni passati da poco. In quella situazione si sentiva tranquilla, non in pericolo, niente a che fare con la sera in quella periferia tra Niguarda e Bruzzano, dove un’anziana evita di girare in strada da sola: invece no, al mattino, usciva spesso per camminare senza stare in allerta. E in un momento del genere, mercoledì, le si è avvicinato un uomo. All’inizio aveva modi gentili: e proprio da questo breve colloquio, dalle poche parole che ha pronunciato, è partito il lavoro della Squadra mobile e della Procura per rintracciare l’aggressore che ha violentato la signora, pensionata, milanese.
Il racconto
Gli elementi non sono molti, anche perché la violenza è avvenuta nel parco e in quelle zone verdi a Nord della città la copertura delle telecamere è piuttosto scarsa. La donna L’anziana camminava da sola, molto presto al mattino, come da abitudine in estate
avrebbe però dato ai poliziotti alcuni elementi utili: e cioè che quell’uomo, «uno straniero», era vestito in modo «più o meno normale, comunque abbastanza bene» e parlava un «discreto italiano». Un fatto che tenderebbe ad escludere una persona arrivata in Italia da poco. L’intera ricostruzione è però ancora tutta da approfondire.
La violenza dovrebbe essere avvenuta nella zona del bosco di Bruzzano. La donna, dopo l’agguato, sarebbe riuscita a farsi forza, a muoversi, ad allertare lei stessa i soccorsi. Il telefonino non le sarebbe stato rubato.
Le analisi
Un’ambulanza ha portato la signora all’ospedale Niguarda, dove i medici del pronto soccorso si sono resi conto di quel che era accaduto e hanno allertato il posto di polizia. Dal Niguarda dunque, a metà mattinata, la donna è stata trasferita alla Mangiagalli, per essere presa in carico dagli specialisti nell’assistenza alle vittime di violenza. È subito dopo gli accertamenti medici che la segnalazione è stata trasmessa alla polizia e alla Procura. L’ inchiesta è passata al pool reati sessuali ed è ora coordinata dai pm Cristiana Roveda e Gianluca Prisco.
L’aggressione sembra sia stata molto violenta, ed è uno di quei casi in cui tutti gli investigatori coinvolti mettono naturalmente qualcosa in più nell’impegno e nel lavoro.
Nessuno al momento può giudicare quali saranno le conseguenze psicologiche sulla signora, ma pare che, per quanto possibile, stia reagendo con forza: dopo una nottata passata in ospedale, ieri è stata dimessa ed è tornata a casa.
L’inchiesta
La copertura della video sorveglianza nel parco, come detto, è minima; i poliziotti stanno quindi allargando molto il raggio nel quale esaminare telecamere di banche, uffici, negozi: un lavoro intenso per la ricerca di immagini che potrebbero essere state riprese in zone non vicinissime, anche nelle fasi precedenti e successive all’aggressione, e che potrebbero aver inquadrato una figura corrispondente alle descrizioni fatte dalla vittima.
Si cercano testimoni che potrebbero aver notato quella persona; e si lavora infine tra le persone che d’estate si trovano a passare la notte ai margini del parco. Qualche elemento utile potrebbe arrivare anche dal lavoro della polizia scientifica.
La ricostruzione