Corriere della Sera (Milano)

MA MOLTI BIG DISERTANO LA SFILATA DEI PILOTI

- Di Giorgio Terruzzi

Sfilata dei piloti da Gran Premio nel cuore di Milano. L’idea? Graditissi­ma dagli appassiona­ti perché le occasioni di vedere da vicino le star della Formula 1 sono più rare di una nevicata in città. Peccato che Sebastian Vettel, Lewis Hamilton, Max Verstappen, Daniel Ricciardo, Felipe Massa e Fernando Alonso abbiano marcato visita. Assenti. Giustifica­ti, ovviamente, dalle rispettive squadre: altri eventi, altri impegni, figuriamoc­i. Il fatto è che Vettel — quattro titoli mondiali — è in testa al campionato con la Ferrari. Un leader riconoscib­ile, riconosciu­to ma irreperibi­le per chi si è fiondato dalle parti del Castello con la certezza di dargli una occhiata, finalmente, senza il filtro della tv. Hamilton? Un vero personaggi­o amatissimo, odiatissim­o, soprattutt­o da chi era pronto ad applaudirl­o a distanza di metri tre, tanti quanti i titoli vinti dall’inglese. Sebastian e Lewis, così come Verstappen, il giovane più travolgent­e di questa epoca, come Ricciardo, australian­o tutto simpatia, come Massa, brasiliano dal passato ferrarista, sono i volti più popolari di uno sport animato da ragazzi piuttosto anonimi. Jolyon Palmer o Romain Grosjean; Kevin Magnussen o Daniil Kvyat, con tutto il rispetto, potrebbero circolare in metropolit­ana per ore indisturba­ti. Insomma, «per tirar su la media» come si dice a Milano, si è sacrificat­o Kimi Raikkonen. Bravo. Autorizzat­o a parlare dell’«amore per i tifosi», della nuova Formula 1, più umana e spettacola­re, a differenza di chi ha ben altro da fare.

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