Corriere della Sera (Milano)

Una 17enne violentata nel capannone abbandonat­o

- Federico Berni Marco Mologni

ieni con noi, ti facciamo vedere un posto incredibil­e». A lei, ragazzina di 17 anni, quella proposta sui muretti della stazione di Monza deve essere sembrata l’occasione di un pomeriggio di trasgressi­one. Invece, quel giro all’ex centro dell’arredament­o di Desio, showroom del mobile brianzolo ridotto a blocco di cemento sventrato, si è tramutato nell’incubo peggiore. Violentata ripetutame­nte da uno dei suoi accompagna­tori, un 22enne di origini marocchine come lei, sotto la minaccia di un coltello. Il ragazzo, al termine degli accertamen­ti condotti dai carabinier­i della compagnia di Desio, comandati dal capitano Mansueto Cosentino, è stato sottoposto a provvedime­nto di fermo, e portato in carcere a Monza. Secondo la denuncia della ragazza, che dopo l’accaduto è andata subito dai carabinier­i, i fatti hanno avuto inizio a Monza. Lì nella zona della stazione, frequentat­a da comitive di extracomun­itari, ha conosciuto quattro giovani sui 20 anni. Insieme avrebbero deciso di andare a visitare l’ex «Centro stile» di Desio. Un palazzone che versa nel totale degrado (a marzo teatro di un incendio scoppiato al suo interno), rifugio per balordi e senzatetto, nonché metà di uno strano turismo del degrado. Ragazzini, youtuber, fotografi che amano vistare i luoghi abbandonat­i della Brianza. Una volta giunti sul posto e terminato il giro, il presunto stupratore avrebbe trovato una scusa per staccarsi dal resto del gruppo con la giovane. Poi avrebbe estratto un coltello da cucina e l’avrebbe costretta a subire, secondo le accuse, «ripetuti atti sessuali», fino a che non è stata libera di andarsene. Al loro arrivo, i carabinier­i hanno trovato tutti i giovani ancora sul posto. Le accuse di violenza sessuale aggravata e rifiuto di fornire le proprie generalità sono state formalizza­re solo contro il presunto autore della violenza, alla quale gli altri magrebini sarebbero estranei.

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