Un vescovo ecologista negli orti di via Padova «Ma niente fanatismi»
L’arcivescovo eletto rispetta la promessa fatta a Legambiente
Monsignor Mario Delpini, arcivescovo eletto della diocesi di Milano, ha celebrato la messa nella parrocchia di San Giovanni Crisostomo per la Giornata della Cura del Creato. L’incontro era previsto agli orti di via Padova, ma la pioggia l’ha fatto parzialmente spostare. Delpini ha esortato i presenti a rispettare l’ambiente, «evitando però i fanatismi».
Salutato scherzosamente come «portatore di pioggia», monsignor Mario Delpini, arcivescovo eletto di Milano, si presenta con un’omelia «ecologista» ai tanti fedeli che ieri hanno partecipato alla messa nella parrocchia di San Giovanni Crisostomo, e che l’ex vice di Scola ha salutato ad uno ad uno con una stretta di mano fuori dalla chiesa.
La celebrazione, in occasione della Giornata della Cura del Creato, era prevista ai vicini orti di via Padova, l’ex fabbrica (poi deposito Atm) trasformata in spazio agricolo e di socialità dagli abitanti del quartiere, ma i capricci del meteo l’hanno fatta spostare in parrocchia. Durante l’omelia, «don Mario», come viene affettuosamente chiamato dai sacerdoti della Diocesi il successore del cardinale Angelo Scola, ha ricordato l’importanza della Terra come «ambiente dove vivere bene». In questo senso, ha detto, «la Chiesa è alleata di questa premura nel custodire con amore la Terra, così precaria, bella, affascinante e fragile».
Un invito alla cura dell’ambiente, però, senza fanatismi: «lontano da appropriazioni ideologiche troppo invadenti». Lontano dagli estremismi di chi «celebra la natura come una divinità», o di chi vede il «Creato come terra di conquista». Casomai, in una città stressata come Milano, ha ricordato come «l’importante sia la capacità di fermarci durante il cammino, alzare gli occhi e contemplare il cielo». E non fare in modo, invece, che «il nostro lavoro, le nostre attività non ci lascino mai il tempo di guardare più in alto, e che la nostra intraprendenza non ci faccia sentire talmente orgogliosi da sentirci padroni di tutto». Ringraziamenti, infine, a tutti coloro «che si prendono cura degli orti, che siano luogo per famiglie e per coltivare speranze».
Quella di monsignor Delpini è stata di fatto un’anteprima della sua prossima missione pastorale. A cominciare proprio da una zona periferica come via Padova, troppo spesso al centro di altri fatti di cronaca, e di tensioni sociali. L’invito agli orti condivisi gli era arrivato già qualche mese fa, prima della nomina, proprio dai responsabili della parrocchia di via Padova. E lui, ieri, ha mantenuto la promessa fatta all’epoca, presentandosi alle quattro e mezza del pomeriggio, visitando gli orti aperti da Legambiente nel 2014 dopo anni di abbandono e degrado della zona, e andando a pregare assieme ai lavoratori dell’Atm. Poi la messa, conclusa con un caloroso applauso dei fedeli entusiasti di «don Mario»: «È il primo vescovo che viene a visitare un orto».
Il 148esimo arcivescovo della città farà il suo ingresso ufficiale nella diocesi milanese, la più grande d’Europa, proprio questo mese, l’inizio dell’anno pastorale. La data è il 24 settembre, quando, dopo un momento di preghiera in Sant’Eustorgio, entrerà in Duomo nel pomeriggio, per la prima messa da arcivescovo di Milano. Prima ancora, il giorno 12, riceverà i paramenti liturgici da Scola.
Il nome di Delpini, scelto da papa Francesco, circolava già da mesi come quello del favorito alla successione del cardinale Angelo Scola. Nato a Gallarate, terzo di sei figli, è stato rettore del seminario inferiore di Venegono nell’89, e di quello maggiore nel 2000. Ordinato vescovo da Dionigi Tettamanzi, è stato vicario generale di Scola.