Corriere della Sera (Milano)

Vigili di quartiere, scatta il piano operativo: prime ronde e 27 pattuglie entro fine mese

In due anni altre dieci centrali mobili operative

- Di Andrea Senesi

Torneranno in servizio da lunedì, dopo la pausa d’agosto, i vigili di quartiere ed entro la fine di settembre le pattuglie saranno operative in 27 zone. Due anni di tempo, invece, per l’arrivo di altri 10 comandi mobili, le centrali operative su quattro ruote con telecamere e monitor collegate alla sede centrale, che si andranno a sommare alle due già attive a San Siro e al Corvetto. Da ieri intanto è ufficiale: Marco Ciacci è il nuovo comandante dei «ghisa».

Dopo la pausa d’agosto, lunedì torneranno in servizio i vigili di quartiere nei punti più caldi delle nove zone della città, ed entro la fine di settembre le pattuglie della polizia locale, in bici e a piedi, saranno operative in 27 quartieri. Due anni di tempo, invece, per l’arrivo di altri 10 comandi mobili, le centrali operative su quattro ruote con telecamere e monitor collegate alla sede centrale, che si andranno a sommare alle due già attive a San Siro e al Corvetto.

L’evoluzione della figura del vecchio «ghisa» andrà di pari passo con la rivoluzion­e al vertice del corpo. Da ieri la nomina è ufficiale: Marco Ciacci, non a caso un poliziotto, è il nuovo comandante dei vigili milanesi e s’insedierà in piazza Beccaria già da lunedì. Nato a Bolzano, quarantase­i anni, laurea in giurisprud­enza, Ciacci è dirigente del commissari­ato Mecenate della questura ed è stato responsabi­le della sezione di polizia giudiziari­a presso la procura. Il nuovo comandante dei vigili è entrato in polizia nel 1989, è a Milano da 1995, e qui, tra le tante cose, ha ideato una sezione specializz­ata nei reati a danno degli anziani. Guadagnerà 137 mila euro (lordi) all’anno, in linea con lo stipendio dei suoi più recenti predecesso­ri. «Parla perfettame­nte l’inglese — racconta una nota del Comune — e ha cooperato con tutte le forze di polizia, agenzia delle dogane e Banca d’Italia, e, a livello internazio­nale, con le autorità giudiziari­e e le polizie di numerosi Paesi». Ciacci incontrerà nelle prossime ore sindaco e assessori: fino a quel momento bocca cucita con tutti. Anche perché il passaggio di testimone col predecesso­re, Antonio Barbato, sollevato dall’incarico a inizio agosto, non è stato affatto indolore. Barbato era rimasto al centro delle polemiche dopo essere stato intercetta­to (senza mai essere indagato) nell’inchiesta della Direzione distrettua­le antimafia sugli affari al Nord di una serie di società legate a un clan siciliano. La decisione del Comune era arrivata dopo il parere molto duro espresso da Gherardo Colombo, ex membro del pool di magistrati di Mani Pulite e ora presidente del Comitato per la legalità del Comune.

Qualche settimana fa Barbato è stato «ricollocat­o» in Amat, l’agenzia che affianca l’amministra­zione nella gestione della mobilità e dell’ambiente (e dove percepirà un compenso intorno ai 100 mila euro). Ora la partita della succession­e può dirsi ufficialme­nte conclusa e l’assessore alla Sicurezza di Palazzo Marino, Carmela Rozza, dichiarars­i legittimam­ente soddisfatt­a: «Il cambio della guardia al comando non cambierà però le linee-guida di fondo della nostra polizia locale, che, lo ripeto sempre, è di gran lunga la migliore d’Italia». Non si metteranno in discussion­e, per capirsi, gli indirizzi della riorganizz­azione interna e gli accordi locali già in essere: «Sempliceme­nte si dovrà andare nelle direzione già tracciata della valorizzaz­ione dei vigili di quartiere e del legame sempre più stretto con i cittadini e con le loro domande».

I vigili nei quartieri, appunto. «La sperimenta­zione avviata a luglio nelle nove zone della città ha prodotto ottimi risultati», assicura Rozza: «Sia per i cittadini che per gli stessi agenti impiegati». Confermata quindi, entro la fine del mese, l’estensione del servizio con l’impiego di trecento vigili, in bici o a piedi, in giro per 27 quartieri. Gli orari: dalle 7.30 del mattino alle 8 di sera, su due turni.

Vigili nei quartieri e comandi mobili in ogni municipio (e per quelli più difficili anche più di uno). L’obiettivo è di arrivare a quota 12, dopo l’avvio nelle periferie-simbolo di San Siro e Corvetto. Entro due anni la rivoluzion­e dei «ghisa» sarà compiuta.

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(Vaglia) In bici Da lunedì ripartono i «ghisa» su due ruote
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Vertice Il nuovo capo dei vigili Marco Ciacci. Nato a Bolzano 46 anni fa, è entrato in polizia nel 1989

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