«Vaccini, la sfida alla burocrazia è rimasta a metà»
Asl e famiglie, interviene il Garante. Gori: è la strada giusta. Un vademecum dal Comune
Il Garante per la privacy ha dato il via libera al passaggio dell’elenco di iscritti dalle scuole alle Asl per la verifica delle vaccinazioni. Ma l’assessore regionale Gallera: «La sfida alla burocrazia resta a metà. Serve l’ok all’invio da parte delle Asl alle scuole dei nomi degli inadempienti».
Il via libera di ieri del Garante per la privacy è un primo passo verso la semplificazione dell’obbligo di vaccinazione. Ma il Pirellone sceglie ancora di non adottare il «modello Liguria», come richiesto dalla Lega e segue un’altra strada, in attesa che l’Authority permetta ulteriori tagli alla burocrazia. Rispondendo a una richiesta della Regione Toscana, il Garante ha dato l’ok al passaggio dell’elenco di iscritti dalle scuole alle Asl per la verifica delle vaccinazioni e ricorda che «le aziende sanitarie, di propria iniziativa, possono già inviare alle famiglie i certificati o altri attestati vaccinali per consegnarli alle scuole». Una decisione giudicata positiva in una nota anche da Giorgio Gori, candidato pd in pectore alle prossime Regionali, che qualche giorno fa aveva accusato il Pirellone di non venire incontro ai genitori. Quello indicato nel documento è lo schema applicato in Liguria per i piccoli fino ai sei anni: mamma e papà ricevono a casa l’attestato, redatto da personale medico, che specifica lo stato vaccinale del figlio. Se è tutto in regola, il documento va solo portato a scuola. In caso contrario, la busta contiene già l’appuntamento per le iniezioni mancanti.
Giulio Gallera, assessore al Welfare regionale, aspetta ulteriori risposte dall’Authority per pensare a una modifica del percorso. «La decisione è inefficace ai fini della semplificazione — dice —. Attendiamo di capire se la richiesta presentata dalla Toscana è uguale alla nostra. Vorremmo il via libera anche per l’invio da parte delle Asl alle scuole dei nomi dei soggetti inadempienti». Solo con l’ok a questo flusso di informazioni, per il quale la Regione sta studiando un regolamento specifico da presentare al Garante, le famiglie sarebbero sollevate dalla burocrazia. Sarebbero Asl e scuole a scambiarsi i dati, senza un mucchio di carte e fogli da compilare e consegnare.
Per ora rimane invariato quanto già detto. Per i bambini di nidi e materne, i genitori devono confermare l’iscrizione consegnando la documentazione entro l’11 settembre. Gallera lunedì porterà in giunta la delibera già annunciata nei giorni scorsi, che concede 40 giorni di proroga ai genitori dei bimbi dei nidi (di competenza regionale) non in regola. In questo periodo le famiglie saranno invitate a un incontro con esperti. Solo dopo un ulteriore no, il bimbo sarà inammissibile in classe. Per le materne, di competenza comunale, Palazzo Marino finora si è detto contrario a concedere tempo ulteriore, anche perché il ministro all’Istruzione Valeria Fedeli ha giudicato fuorilegge la proposta lombarda.
La scadenza per la scuola dell’obbligo invece è il 31 ottobre. Per chi non ha adempiuto agli obblighi, servirà dimostrare di aver richiesto un appuntamento per la vaccinazione per email o telefonicamente. I documenti per l’autocertificazione sono scaricabili dal sito della Regione, mentre per conoscere quali profilassi hanno fatto i bambini si può far richiesta ai centri vaccinali del territorio o consultare il fascicolo sanitario elettronico.
Un aiuto nella burocrazia arriva anche da Palazzo Marino. Sul sito del Comune (comune.milano.it) è disponibile un vademecum per la compilazione dell’autocertificazione per nidi e materne, in diverse lingue.