Emergency rilancia l’ex scuola occupata
La sede nell’edificio distrutto dai blitz degli abusivi. Ospiterà uffici e un ristorante
Emergency ha una nuova sede: un’ex scuola distrutta dalle occupazioni abusive ora restituita alla città attraverso l’attività dell’organizzazione umanitaria che la potrà abitare per i prossimi 58 anni. Affacciata sulla chiesa di Sant’Eustorgio ospiterà, oltre agli uffici, un ristorante, una biblioteca e uno sportello sanitario. «Darà un nuovo impulso alle nostre attività culturali», ha detto il fondatore Gino Strada.
Conciatissima, distrutta da anni di occupazioni abusive. Una bella scuola del Novecento, con l’affaccio sulla chiesa di Sant’Eustorgio e il giardino di platani, completamente devastata. Oggi, dopo 14 mesi di cantiere (la data di fine lavori era il 25 agosto), i 3.500 mq in via Santa Croce 19 sono la nuova sede milanese della Ong Emergency. «Non sono contrario, di principio, alle occupazioni, ma solo se rispettano i luoghi. Qui invece avevano spaccato tutto, inconcepibile», dice Gino Strada. Ed esulta: «Finalmente Emergency ha una casa», e scherza sul comodato gratuito: «l’abbiamo ottenuta per 58 anni, non mi dispiacerebbe esserci per firmare il prolungamento». Torna serio. «È stupenda e la posizione centrale aiuterà. Dobbiamo dare un nuovo impulso alle nostre attività culturali. Mi preoccupa il vento di odio e indifferenza che soffia in Europa. La sofferenza provocata da questo egoismo è enorme: tocca tutti, i migranti, che sono il bersaglio più facile, ma anche gli italiani e i milanesi più poveri».
Cinque piani. A piano terra la sala polifunzionale (che sarà d’uso pubblico) e il ristorante («Dobbiamo ancora studiarlo. L’idea è semplice: un luogo simpatico dove venire a mangiare un boccone e bere un sorso di vino»), all’ultimo le salette per i colloqui e la formazione. Ai piani intermedi, la biblioteca della pace, l’ufficio donatori, l’amministrazione, la sezione comunicazione e raccolta fondi, il reparto umanitario e progetti, la presidenza. «Una ristrutturazione impegnativa, totale. L’edificio rischiava di crollare», racconta l’architetto Raul Pantaleo di TAMassociati, che ha seguito i lavori. «Emergency da sempre significa accoglienza, per questo abbiamo cercato di creare un ambiente il più domestico possibile. Sono stati eliminati i corridoi, lunghi e monotoni, e al posto di una serie di uffici chiusi sono sorte isole aperte, con micro aree di incontro». La sorpresa è la forte componente narrativa: la storia dell’associazione è fissata, con date, fotografie, racconti, sulle scale e sulle pareti (e qua e là compaiono anche alcuni articoli della Costituzione).
Dibattiti («Dialoghi sull’immigrazione» sarà il primo, a ottobre, con Luciano Canfora e Marco Revelli), mostre fotografiche (a dare il via, a novembre, il fotoreporter inglese Giles Duley, che racconta gli orrori della guerra), incontri con le scuole (sempre a novembre, «La guerra è il mio nemico», con 23 mila studenti in streaming da tutta Italia), presentazione di libri. L’idea è che Casa Emergency (come è stata battezzata) si apra alla città. Senza tradire la sua missione umanitaria. Lo ricorda subito Strada: «Siamo nati per curare, quindi avremo uno sportello di orientamento sanitario per le persone in situazioni di disagio estremo».
L’associazione è finita di recente sotto i riflettori per presunti finanziamenti da parte di multinazionali. «Falsissimo», ribatte la presidente Rossella Miccio: «i nostri bilanci sono pubblici, abbiamo ottenuto premi per la trasparenza, si può verificare da dove arriva ogni centesimo». Per spazzare ogni dubbio, mette sul tavolo i conti di famiglia. «La sede è arrivata vincendo un bando pubblico», spiega, «i lavori sono costati 4 milioni e 500 mila euro, tutti a carico nostro. Abbiamo fatto un mutuo. La cifra è considerevole, ma risparmieremo il costo dell’affitto, pesante, sostenuto fino ad ora. Non abbiamo ricevuto aiuti economici, solo materiali edili da alcune aziende». Casa Emergency è già operativa, ma per visitarla bisogna aspettare due settimane: l’inaugurazione ufficiale si terrà da venerdì 15 a domenica 17.