«Quattro paesaggi» tra Ravel e Dvorak Il programma di MiTo
Come nell’edizione 2016, la prima sotto la sua direzione artistica, Nicola Campogrande ha cercato di declinare il tema-titolo generale in tutti i 70 concerti in programma, ognuno dei quali ha un suo titolo e sviluppa il tema seguendo una particolare prospettiva. Quest’anno MiTo è dedicato alla «Natura», richiamato nel concerto inaugurale con «Quattro paesaggi», i quattro brani di Clyne, Gershwin, Dvorak e Ravel che Ingo Meztmacher e la Mahler Jugendorchester accostano stasera alla Scala (ore 20, biglietti esauriti). Domani saranno tre le diverse declinazioni del titolo naturalistico: alle 17 (Teatro Studio, via Rovello 2,€ 5, tel. 02.87905)
Federico Maria Sardelli dirige l’orchestra di strumenti originali «Modo Antiquo» ne «La natura artificiale di Vivaldi», una ricca antologia di Concerto per violoncello, violino, flauto e due violoncelli del Prete Rosso. «A caccia» echeggia alle 21 (Teatro Edi, ingr. lib. via Barona angolo via Boffalora) con l’ensemble di archi e corno dell’Orchestra Nazionale Rai nel mozartiano Quintetto K 386c e nel Quartetto di Stich. «Il diluvio» inonda la basilica di San Marco (ore 21, piazza San Marco 2, ingr. lib.):
nelle navate che ascoltarono anche il giovane Mozart risuoneranno le note dell’oratorio «Il diluvio universale». Composto da Michelangelo Falvetti nel 1682 ma riscoperto solo di recente, sarà proposto per la prima volta a Milano dalla Cappella Mediterranea e dal coro da camera di Namur diretti dal maestri Leonardo Garcia Alarcon. (E. Pa.)