Nel sito di Ispra i rifiuti nucleari si trasformano in opere d’arte
Una mostra , «Art Spaces», nel sito di Ispra della Commissione Europea. È l’iniziativa pensata per presentare il percorso di disattivazione nucleare e il nuovo deposito dei rifiuti radioattivi. Luci, musica e le opere stesse, di 52 artisti, conferiscono all’area del magazzino 41 del Centro Comune di Ricerca un’aria museale di forte impatto.
Una mostra per presentare le attività di disattivazione nucleare ed il nuovo deposito temporaneo dei rifiuti radioattivi nel sito di Ispra della Commissione Europea. Ma luci, musica di sottofondo e le opere stesse conferiscono all’area del magazzino 41 del Centro Comune di Ricerca un’aria museale di forte impatto: a pochi metri da dove, dal 1964, furono accesi due reattori nucleari oggi disattivati. «Art Spaces» nasce con l’idea di chiedere a 52 artisti di presentare le proprie opere riguardanti la disattivazione nucleare, a partire da un fusto usato per i rifiuti. «Il messaggio che ne è uscito è positivo — osserva Lorenzo Di Cesare, responsabile tecnico del reattore nucleare — e parla della trasformazione e messa in sicurezza della nostra area, che dopo le attività nucleari torna a essere come un prato verde». Per visionare la mostra, fino al 15 ottobre, occorre iscriversi sul sito internet del centro. Tra gli artisti esposti Pietro Pirelli, Marcello Morandini, Roberto Barni, Luca Missoni, Antonio Bandirali. (r. rot.)