Un ponte di cristallo tra Pinacoteca e Palazzo Citterio
Brera, il progetto di Bradburne. Pronti i fondi
Un ponte di cristallo. Un corridoio sopraelevato lungo più di cento metri per collegare la Pinacoteca di Brera a Palazzo Citterio, passando sopra all’Orto botanico. Dell’idea si parla ancora in via riservata, ma le prime bozze del progetto circolano già. I disegni sono nelle mani del direttore della pinacoteca James Bradburne e sono arrivati agli uffici del sindaco e al rettorato dell’Università Statale, proprietaria dell’Orto. In questi giorni si terranno incontri determinanti per il futuro dell’opera.
Un ponte di cristallo, coperto, ipertecnologico, spettacolare. E trasparente. Una sorta di corridoio sopraelevato lungo più di cento metri e destinato a collegare la Pinacoteca di Brera e Palazzo Citterio, passando sopra allo storico giardino dell’Orto Botanico.
Dell’idea si parla ancora in via riservata. Ma i rendering del progetto circolano già, realizzati da uno studio di architettura con sede a Hong Kong che collabora anche con Renzo Piano ed è noto in tutto il mondo per i suoi grattacieli in vetro: i disegni sono nelle mani del direttore della Pinacoteca James Bradburne. Li hanno visti in tanti, ormai, soprattutto fuori da Brera: il progetto è arrivato agli uffici del sindaco e al rettorato dell’Università Statale responsabile dell’Orto, ad esempio. Proprio in questi giorni si terranno incontri determinanti per il futuro dell’opera che dovrà comunque essere approvata, in primis, dalla Soprintendenza e dalla sua responsabile Antonella Ranaldi, visto che il giardino è protetto da precisi vincoli.
Quanto ai finanziamenti per la realizzazione del ponte, secondo fonti vicine romane potrebbero arrivare direttamente da Roma, come risorse aggiuntive rispetto a quelle stanziate per la Grande Brera che ormai aspetta da moltissimi anni. La struttura trasparente potrebbe dare lustro all’istituzione, attirare visitatori da tutto il mondo e diventare una icona per la stessa Milano. Ma non dovrebbe impattare sull’Orto Botanico del XVIII secolo che oggi conta 140 mila ingressi l’anno e da novembre vedrà un importante restyling dell’arboreto e della pavimentazione.
Il ponte partirebbe dal corridoio Albini, al primo piano della Pinacoteca, all’altezza delle Sale Napoleoniche. Proseguirebbe dritto fino a un certo punto e poi curverebbe a destra arrivando all’ultimo piano di Palazzo Citterio, dove c’è già uno spazio preposto per «ancorare» la struttura.
I dettagli sono ancora tutti da vedere, però: un’opera simi-
Sono in corso incontri decisivi per il via libera, atteso il parere della Soprintendenza. Risorse dal ministero dei Beni culturali
le avrebbe bisogno anche di sostegni appoggiati a terra. Dove verrebbero collocati? La struttura di vetro e cristallo sovrasterebbe poi una zona verde, che porta umidità: come verrebbe pulito il ponte? E ancora: è vero che sarebbe una passerella coperta, ma il via vai dei visitatori implicherebbe forse rumore in un luogo — l’Orto — che ambisce a essere considerato sempre di più un vero e proprio (silenzioso) «museo». Tutti gli interpellati, compreso il direttore del polo verde Martin Kater, per ora si mantengono cauti: «Ci esprimeremo quando vedremo i dettagli di realizzazione». Nessuno si sbilancia neanche dalla Pinacoteca, essendo l’argomento delicato. Tanto più che la Grande Brera è in completo stallo, con un progetto, quello di Mario Bellini, che tanti anni fa aveva vinto un concorso pubblico ed è rimasto, per ora, nei cassetti.
Per contro arriva al traguardo il restauro dello storico Palazzo Citterio: lo Stato lo acquistò dall’omonimo conte nel 1972, per un miliardo e 104 milioni delle vecchie lire. Tre anni di cantiere, con l’architetto Amerigo Restucci. L’edificio ospiterà anche collezioni temporanee e conferenze con tanto di bookshop, info point, servizi e caffetteria. Proprio quello che (ad oggi) manca alla Pinacoteca.