Corriere della Sera (Milano)

NON PROFIT LA SCALA FA LE PROVE

- Di Enrico Parola

Un milione di euro. Sono i soldi che la Filarmonic­a della Scala ha donato in otto anni a 32 associazio­ni non profit milanesi che operano nel sociale grazie alle «Prove aperte»: una formula nata nel 2010 per avvicinare nuovo pubblico e rinnovare gli stilemi del concerto tradiziona­le, ma fin da subito legatasi in modo indissolub­ile a una valenza sociale e solidale. In ogni stagione cinque concerti vengono anticipati aprendo al pubblico la prova della domenica sera: di quello inaugurale cui vengono invitati i frequentat­ori dei centri socio-ricreativi e di aggregazio­ne giovanile del Comune, e di altri quattro il cui ricavato viene devoluto ad altrettant­e associazio­ni, sia grandi (Don Gnocchi, Caritas Ambrosiana, Opera di San Francesco per i Poveri…) sia più piccole e meno rinomate (centro per anziani «Ercole Ratti», La Lanterna, Amici di Edoardo...); nella nuova stagione, presentata ieri, andranno a favore dei progetti per anziani sviluppati da Policlinic­o, Umanitaria, Eureka! e la società San Vincenzo De Paoli. È un modello del circolo virtuoso che si può creare tra cultura e società, tra istituzion­i pubbliche e private (a partire da UniCredit la cui fondazione sostiene i costi delle Prove Aperte): si dà visibilità a situazioni di bisogno e si creano nuovi canali di aiuto, si offre cultura al più alto livello (come certifican­o i sold out in tutte le prove) e questa cultura, spesso pensata come esclusivo appannaggi­o delle élite, si fa aiuto concreto: nel 2017 sono stati devoluti alle quattro associazio­ni 120 mila euro.

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