NON PROFIT LA SCALA FA LE PROVE
Un milione di euro. Sono i soldi che la Filarmonica della Scala ha donato in otto anni a 32 associazioni non profit milanesi che operano nel sociale grazie alle «Prove aperte»: una formula nata nel 2010 per avvicinare nuovo pubblico e rinnovare gli stilemi del concerto tradizionale, ma fin da subito legatasi in modo indissolubile a una valenza sociale e solidale. In ogni stagione cinque concerti vengono anticipati aprendo al pubblico la prova della domenica sera: di quello inaugurale cui vengono invitati i frequentatori dei centri socio-ricreativi e di aggregazione giovanile del Comune, e di altri quattro il cui ricavato viene devoluto ad altrettante associazioni, sia grandi (Don Gnocchi, Caritas Ambrosiana, Opera di San Francesco per i Poveri…) sia più piccole e meno rinomate (centro per anziani «Ercole Ratti», La Lanterna, Amici di Edoardo...); nella nuova stagione, presentata ieri, andranno a favore dei progetti per anziani sviluppati da Policlinico, Umanitaria, Eureka! e la società San Vincenzo De Paoli. È un modello del circolo virtuoso che si può creare tra cultura e società, tra istituzioni pubbliche e private (a partire da UniCredit la cui fondazione sostiene i costi delle Prove Aperte): si dà visibilità a situazioni di bisogno e si creano nuovi canali di aiuto, si offre cultura al più alto livello (come certificano i sold out in tutte le prove) e questa cultura, spesso pensata come esclusivo appannaggio delle élite, si fa aiuto concreto: nel 2017 sono stati devoluti alle quattro associazioni 120 mila euro.