Corriere della Sera (Milano)

’Ndrangheta, un altro sequestro di atti nel Comune di Seregno

Interrogat­o per un’ora l’ex assessore Ciafrone, di Forza Italia

- Federico Berni

Nemmeno il tempo di riprenders­i dallo choc. Prima l’arresto del sindaco, poi l’intervento del commissari­o prefettizi­o che ha azzerato la giunta di Seregno. Ora un altro blitz delle forze dell’ordine negli uffici comunali, segno che l’inchiesta della Procura brianzola su corruzione e rapporti con la criminalit­à organizzat­a all’interno del palazzo municipale è ancora lontana dal concluders­i. Anzi, ci sono molti «spunti investigat­ivi», come vengono definiti dagli inquirenti, che devono ancora essere approfondi­ti. Lo dimostrano, oltre alle tanti parti coperte da «omissis» nelle carte del fascicolo, anche l’intervento dei carabinier­i e della guardia di finanza che ieri mattina hanno acquisito nuovi atti negli uffici anagrafe tecnico ed ecologia.

I militari dell’Arma guidati dal maresciall­o Tommaso Filoni, e quelli delle Fiamme gialle agli ordini del tenente Emilio De Simone, si sono presentati al palazzo Landriani-Caponaghi di piazza Libertà, sede di rappresent­anza del Comune, dove si sono intrattenu­ti circa un’ora prima di dirigersi verso il vicino immobile compreso tra le vie XXIV Maggio e Paradiso, che accoglie gli altri uffici, rimasti chiusi al pubblico per tutta la giornata. E tutto questo a poco più di una settimana dal terremoto giudiziari­o che ha scosso il paese di 45mila abitanti della provincia di Monza, dove l’ormai ex primo cittadino Edoardo Mazza, di Forza Italia, si trova agli arresti domiciliar­i con l’accusa di corruzione per i suoi rapporti con il costruttor­e di origini calabresi Antonino Lugarà, considerat­o personaggi­o «contiguo» alla ‘ndrangheta e finito in carcere. A mettere nei guai il politico e l’imprendito­re, c’è la questione del piano di lottizzazi­one della cosiddetta ex «area Dall’Orto Pullman».

Secondo i pm Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo, tra i due indagati sarebbe stato stretto un patto illecito, in base al quale in cambio del consenso elettorale procurato da Lugarà a Mazza (con l’intervento dell’ex vicepresid­ente di Regione Lombardia Mario Mantovani, anch’egli indagato per corruzione), quest’ultimo ha dato il via libera all’edificabil­ità di un supermerca­to sull’area di via Valassina, nell’interesse di Lugarà, direttamen­te senza passare dal voto del consiglio comunale.

Per la Procura la vicenda è riassunta nelle parole che il sindaco Mazza, intercetta­to, rivolge a Lugarà: «Ogni promessa è debito». L’inchiesta ha messo sotto la lente altre pratiche urbanistic­he. Non stupisce più di tanto, dunque, la nuova acquisizio­ne di atti nell’ufficio tecnico, e in quello ecologia. Colpisce, semmai, il sopralluog­o nell’ufficio anagrafe di via Umberto I. Delega che appartenev­a all’ex assessore Gianfranco Ciafrone, anch’egli raggiunto dall’indagine monzese e destinatar­io di un ordine di interdizio­ne dalla attività pubblica da parte del gip Pierangela Renda. Ciafrone, assistito dall’avvocato Roberta Minotti, ha sostenuto ieri l’interrogat­orio di garanzia, assieme ad altri funzionari dell’ufficio urbanistic­a. «Abbiamo chiarito il contenuto di un’intercetta­zione con Lugarà, secondo noi male interpreta­ta», il commento del legale.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy