Corriere della Sera (Milano)

Sciopero Atm Si blocca solo la «Lilla», la più automatizz­ata

Protesta della Cub

- S. Bet.

Ore 8.45. Stop alla metrò lilla per lo sciopero del personale Atm. Delle quattro linee di metropolit­ana e circa 90 di superficie (sul territorio cittadino), ieri solo la M5 risultava ufficialme­nte «interrotta» per l’agitazione proclamata da Cub trasporti. I passeggeri durante la mattina hanno segnalato ritardi e disagi anche per tram e filobus. La circolare 90 ha fatto registrare attese dai 15 ai 25 minuti. Il blocco completo però ha riguardato solo la linea 5 del metrò. Quasi un paradosso: è infatti l’unica che viaggia senza conducente perché completame­nte automatizz­ata. Possibili disguidi erano previsti dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 a termine servizio. E puntualmen­te, un quarto d’ora prima delle nove, i treni sul percorso tra San Siro Stadio e Bignami una volta giunti al capolinea si sono fermati. Stop fino a metà pomeriggio, in contempora­nea con i disservizi sulla linea verde a causa di un deragliame­nto. Poi la ripresa dello sciopero alle sei di sera. Alla M5, pur non essendoci conducenti, lavorano una settantina di persone tra operatori di linea e nella centrale di Bignami. I vagoni possono circolare senza un autista, ma hanno pur sempre bisogno del controllo umano. E proprio i tecnici dedicati alla lilla hanno scelto di incrociare le braccia. Le loro rivendicaz­ioni però sono diverse da quelle alla base dell’agitazione firmata Cub. La Confederaz­ione unitaria di base lotta contro la «liberalizz­azione e privatizza­zione del trasporto pubblico locale milanese e dell’hinterland»e contro le gare d’appalto dei servizi attualment­e gestiti da Atm. In sostanza il sindacato richiede che metrò e tram siano affidati direttamen­te all’azienda milanese allo scadere dell’appalto e non si apra la gara ad altri concorrent­i. La sigla è contraria anche all’ipotesi di una quotazione in Borsa e allo «spacchetta­mento» dei diversi servizi (trasporto pubblico, sosta, car sharing). Di tutt’altra sorta le questioni, più interne, che agitano gli animi lungo l’ultima nata tra le metropolit­ane milanesi. «Sono problemati­che interne, di tipo organizzat­ivo — spiega Franco Fausta, responsabi­le Tpl per Atm — che riguardano principalm­ente l’inquadrame­nto degli operatori di linea». A fermarsi anche i tecnici nella sala operativa, oltre al personale itinerante che si occupa della sicurezza e dell’attività di controllo dei biglietti a bordo dei vagoni. Quello di ieri è l’ennesimo sciopero organizzat­o da Cub nel giro di pochi mesi. Solo un paio di settimane fa, il 14 settembre, un mini blocco di 4 ore. Anche in quel caso il coinvolgim­ento dei lavoratori era stato scarso. Il prossimo appuntamen­to è già annunciato per fine mese. Il sito Cub annuncia una mobilitazi­one generale per il 27 ottobre, estesa a tutto il territorio nazionale. Di nuovo si rischia la paralisi, di nuovo l’agitazione sarà «contro il liberismo, le privatizza­zioni, le liberalizz­azioni e per cambiare il sistema che genera diseguagli­anze».

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