LA PAGELLA AMBIENTALE DELUDE SULLO SMOG POLITICA IN RITARDO
Caro Schiavi, non so a lei, ma a me bruciano i polmoni in questi giorni di altissimi picchi di inquinamento. Di fronte ad una emergenza di questa portata, dove sentiamo tossire disperatamente i nostri figli anche di notte, e respiriamo polvere di strade che nessuna pioggia può lavare ormai, ci chiediamo che cosa possiamo fare.
Spesso si dimentica che la qualità dell’aria viene prima di tantissimi altri argomenti che pure affollano le pagine dei giornali. Gabriella Corazza
Cara Gabriella, bentornata a Milano, la città che non si ferma mai, recita l’ultima copertina nelle edicole, un luogo dove essere, scrivono le riviste straniere. Nonostante lo smog, l’aria avvelenata, il micidiale pulviscolo che quando cominci a tossire non smetti più.
Ebbene sì, la pagella ambientale non è in linea con il resto di cui abbiamo certificato più volte le performance, alle quali oggi si aggiungono la candidatura all’Agenzia del farmaco, la riqualificazione degli scali ferroviari, le grandi infrastrutture. Non voglio ripetere il già detto sui ritardi delle politiche ambientali e sulla mancanza di un piano coordinato per il bacino padano: quel che si fa è troppo poco. In attesa degli ultimi rapporti sui danni alla salute, posso solo riconoscere che rispetto a una decina d’anni fa c’è una sottovalutazione del problema: la crisi economica e la questione immigrati/sicurezza hanno oggi il primato delle preoccupazioni cittadine.
Giusto e doveroso il suo richiamo, anche perché in una fase importante per Milano non si deve cadere nella retorica dell’elogio continuo e stare coi piedi per terra. È vero, la città finalmente ha ripreso il suo posto, il posto che meritava agli occhi del milanesi e del Paese. Guarda avanti, punta sull’economia della conoscenza, ha messo al centro la ricerca e la cultura, rimane una città aperta e solidale, ha un patrimonio enorme rappresentato dai suoi cittadini.
Ma una città con ambizioni da capitale (bis) deve raccogliere tutte le sfide: meno inquinamento, più verde e più qualità dell’aria restano, insieme alla riqualificazione delle periferie, importanti obiettivi di fondo. Adesso che è persino diventata più bella è giusto poterla vivere con qualche colpo di tosse in meno e con la consapevolezza che si sta facendo di tutto per tutelare la pubblica salute.