ABUSO FARMACI SERVE UN MEDICO IN OGNI CLASSE
Nel corso di un recente incontro a Firenze fra pediatri toscani e microbiologi dell’università di Milano sul preoccupante fenomeno della inefficacia degli antibiotici (di cui secondo le statistiche gl’italiani sono «divoratori»), è tornata alla ribalta la questione dell’educazione sanitaria nelle scuole primarie e secondarie. E c’è chi ha ricordato che appena un anno fa a Roma il network Prevenzione e Salute ha proposto nel suo convegno l’istituzione del medico di classe, utilizzando sia i settemila specializzandi che si contano in Italia sia gli studenti di Medicina dell’ultimo anno. E mai come ora, hanno detto a Firenze, questo nuovo insegnante, «il promotore di salute», sarebbe utile per frenare l’abuso di antibiotici, causa della loro inutilità. Chiarirebbe le idee almeno ai ragazzi (spesso sono le mamme a pretendere prescrizioni). «Stiamo rischiando di tornare» dice il prof. Enrico Magliano, direttore scientifico dell’Amcli, l’associazione microbiologi clinici italiani, «all’era preantibiotica, quando si moriva per patologie infettive da batteri». La ricerca delle aziende farmaceutiche, poi, è ferma da oltre 15 anni e se oggi si dovesse scoprire un nuovo antibatterico, il farmaco non sarebbe disponibile prima di anni. Domanda inevitabile: ma la scuola italiana, con tutti i guai che ha è in grado di dare concretezza oggi all’utilissima ipotesi?