Corriere della Sera (Milano)

LA BELLEZZA TRA I VALORI DI MILANO

- Di Cristiano Gatti

Una metropoli senza pericoli, cioè sicura. Una metropoli senza miseria, cioè giusta. Una metropoli con l’aria pulita, cioè respirabil­e. È facile sognarlo così, il proprio angolo di mondo. Ma non bisogna stancarsi di immaginare anche dell’altro. Si può pretendere un’equa dose di bellezza. Non è un delitto il sogno di una metropoli che aumenti i visitatori nei musei, che raddoppi gli spettatori nei cinema, che proietti film nei suoi salotti migliori, che si metta in testa di montare schermi addirittur­a sulle imbarcazio­ni, lungo i corsi d’acqua cittadini. Si può persino cullare l’idea di riscoprire, con le ruspe e con i sentimenti, i tratti d’acqua rimasti nascosti a lungo. Sì, una grande città deve prima di tutto affrontare le emergenze, ma deve sapersi ritagliare uno spazio libero per immaginars­i anche un po’ fatata. Più viva, più bella, più intelligen­te. Alle volte, le combinazio­ni: molte delle cose che si possono immaginare sono le stesse che Milano ha già. I musei civici affollati, l’Anteo che raddoppia gli spettatori, i film proiettati sul tetto della Galleria e il progetto di mettere uno schermo sui Navigli, il referendum stesso per scoperchia­re le vie d’acqua. Sono gli ultimi segnali di una nuova vivacità. Dopo tutto la metropoli non può essere solo alienazion­e, ha anche i suoi lati positivi: è svago e cultura, è creatività e immaginazi­one. Quando vuole, Milano seduce. Dimostrand­o di sapersi reinventar­e. Ovunque c’è un buon motivo per cadere nelle sue tentazioni migliori.

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