LA BELLEZZA TRA I VALORI DI MILANO
Una metropoli senza pericoli, cioè sicura. Una metropoli senza miseria, cioè giusta. Una metropoli con l’aria pulita, cioè respirabile. È facile sognarlo così, il proprio angolo di mondo. Ma non bisogna stancarsi di immaginare anche dell’altro. Si può pretendere un’equa dose di bellezza. Non è un delitto il sogno di una metropoli che aumenti i visitatori nei musei, che raddoppi gli spettatori nei cinema, che proietti film nei suoi salotti migliori, che si metta in testa di montare schermi addirittura sulle imbarcazioni, lungo i corsi d’acqua cittadini. Si può persino cullare l’idea di riscoprire, con le ruspe e con i sentimenti, i tratti d’acqua rimasti nascosti a lungo. Sì, una grande città deve prima di tutto affrontare le emergenze, ma deve sapersi ritagliare uno spazio libero per immaginarsi anche un po’ fatata. Più viva, più bella, più intelligente. Alle volte, le combinazioni: molte delle cose che si possono immaginare sono le stesse che Milano ha già. I musei civici affollati, l’Anteo che raddoppia gli spettatori, i film proiettati sul tetto della Galleria e il progetto di mettere uno schermo sui Navigli, il referendum stesso per scoperchiare le vie d’acqua. Sono gli ultimi segnali di una nuova vivacità. Dopo tutto la metropoli non può essere solo alienazione, ha anche i suoi lati positivi: è svago e cultura, è creatività e immaginazione. Quando vuole, Milano seduce. Dimostrando di sapersi reinventare. Ovunque c’è un buon motivo per cadere nelle sue tentazioni migliori.