Gli specializzandi senza garanzie: carriere rovinate
«Non siamo stati presi in considerazione». I 21 specializzandi di Pediatria di Varese, una delle scuole bocciate dai ministeri di Salute e Istruzione, temono per la loro carriera. Cosa succederà a chi sta completando la formazione negli atenei dichiarati irregolari? Il rischio è di finire in una sorta di «libro nero». «Non c’è stata attenzione nei nostri confronti».
«Non siamo stati presi in considerazione». I futuri pediatri di Varese temono per la loro carriera. La specializzazione che frequentano all’università dell’Insubria è stata bollata come non in regola dai ministeri della Salute e dell’Istruzione. Lo stesso è capitato ad altre nove specialità varesine, 32 in tutta la Lombardia. Questo vuole dire che, negli atenei bocciati, non entreranno nuovi laureati in Medicina con il prossimo bando. Ma rimane il punto di domanda su cosa succederà a chi è a metà del percorso di formazione. Quesiti a cui nessuna istituzione ha ancora risposto.
Vi aspettavate la «bocciatura» della vostra specializzazione? Quando lo avete scoperto?
«Il 21 agosto abbiamo letto sul Corriere l’elenco delle scuole non accreditate dall’Osservatorio nazionale, tra cui c’era anche la nostra. È stato un fulmine a ciel sereno. Poi, con la pubblicazione del bando il 30 settembre, abbiamo avuto la conferma: non abbiamo trovato la nostra scuola tra le sedi destinate ad accogliere i nuovi specializzandi per il prossimo anno accademico».
Le incognite Giusto non far accedere i nuovi medici in sedi inadeguate Ma cosa succederà a chi già le frequenta?
E a voi cosa succederà? L’ateneo vi ha dato indicazioni?
«No, finora non abbiamo avuto indicazioni né ci sono state comunicate le motivazioni del mancato accreditamento».
Per quanti specializzandi rimane in bilico il futuro lavorativo?
«Solo in pediatria a Varese siamo 21 specializzandi, ogni anno erano messi a disposizione sei posti. E poi ci sono gli altri iscritti alle scuole bocciate dell’Insubria e del resto della Lombardia».
Quali conseguenze pensate ci saranno per voi? Siete preoccupati per la vostra carriera?
«Quello che ci preoccupa è la mancata attenzione nei nostri confronti. Riconosciamo la coerenza nel non far accedere i nuovi specializzandi nelle sedi non adeguate, ma non riusciamo a trovare la stessa attenzione nei riguardi di chi si trova, in qualità di medico in formazione, in una scuola non accreditata per la formazione stessa. Vorremo avere delle garanzie sul fatto che la nostra preparazione sarà paragonabile a quella di colleghi uscenti da scuole accreditate, per non essere etichettati in futuro come “specialisti non accreditati”».
Il rischio di finire su un libro nero insomma.
«Anche se il titolo di studio varrà, pensiamo che ci saranno inevitabilmente delle ripercussioni per la bocciatura della scuola».
Cosa pensate di fare ora?
I timori Preoccupati per la poca attenzione verso chi, come noi, ha iniziato il percorso: così nasce un limbo pericoloso
Le garanzie Vorremmo avere risposte sul fatto che il nostro avvenire non subirà contraccolpi Ma sarà inevitabile
«Confidiamo che gli organi ministeriali e le istituzioni universitarie riescano a fare chiarezza sulla nostra posizione e si esprimano a riguardo in breve tempo, garantendo anche a noi le stesse opportunità dei colleghi assegnati a scuole diverse».