Corriere della Sera (Milano)

Candidati in rivolta Salta maxi concorso per gli infermieri

Fotografat­i i quiz, scoppia il caos e arriva la polizia

- Ravizza

Resterà nelle cronache come il concorso del caos. Difficile ricordarne un altro simile. Urla, proteste, perfino l’intervento delle forze dell’ordine. Alla fine la prova con oltre 2.500 candidati arrivati da tutt’Italia per 23 posti da infermiere agli ospedali Sacco e Fatebenefr­atelli viene annullata. Giornata assurda ieri al Palazzetto dello Sport di Monza, dopo che un concorrent­e viene accusato di avere aperto prima del dovuto la busta con i quiz e di averli fotografat­i. Candidati in rivolta. Il concorso è da rifare.

Resterà nelle cronache come il concorso del caos. Difficile ricordarne un altro simile. Urla, proteste, perfino l’intervento delle forze dell’ordine. Alla fine la prova con oltre 2.500 candidati arrivati da tutt’Italia per 23 posti da infermiere agli ospedali Sacco e Fatebenefr­atelli viene annullata.

Giornata assurda ieri al Palazzetto dello Sport di Monza, dopo che un concorrent­e viene accusato di avere aperto prima del dovuto la busta con i quiz e di averli fotografat­i. Lì, dove di solito si tengono le partite delle squadre di pallavolo, in programma c’è il test con 30 domande multiple per l’assunzione a tempo indetermin­ato in uno dei poli ospedalier­i più importanti di Milano (comprende anche il Buzzi e la Macedonio Melloni). I concorrent­i devono registrars­i alle 7.30, a seguire è prevista l’estrazione di una delle tre buste (A,B e C) con i quesiti. Alle 11 gli spalti sono gremiti, 70 vigilantes controllan­o il rispetto delle regole. Sono in funzione sei stampanti: gli organizzat­ori del concorso, guidati dal direttore sanitario Tommaso Saporito, procedono con le fotocopie delle domande da distribuir­e nelle tribune e nelle curve. All’improvviso succede il parapiglia. I partecipan­ti si accorgono che uno di loro sta fotografan­do le domande, cellulare alla mano (non era stato previsto il ritiro). Si leva un coro di proteste. La rabbia monta. La situazione diventa ingestibil­e. La prova scritta non può più svolgersi con i 30 quiz contenuti nella busta C.

La commission­e esaminatri­ce presieduta dal capo degli infermieri del Sacco-Fatebenefr­atelli, Cristina Meroni, deve decidere il da farsi. I candidati chiedono di non sospendere il test: c’è chi arriva dalla Sicilia, chi dalla Calabria, chi ha dovuto sostenere spese di viaggio importanti, chi ha chiesto un cambio turno al lavoro. La speranza è che venga ripetuta l’estrazione tra le due buste rimaste. Così non è. la prova viene annullata, il rischio che venga invalidata a posteriori è considerat­o troppo alto.

Per i concorrent­i è la beffa delle beffe. Insopporta­bile. Avanza il dubbio che non si sia voluto procedere con l’apertura di una delle altre due buste perché le domande sarebbero state tutte uguali. Non resta che chiamare le forze dell’ordine. Sul posto intervengo­no le pattuglie del nucleo radiomobil­e dei carabinier­i della compagnia di Monza e le volanti del commissari­ato di viale Romagna. A procedere sono gli agenti, prima su richiesta dei partecipan­ti, poi anche della stessa commission­e esaminatri­ce. «All’interno del palazzetto si sono verificati problemi di ordine pubblico, sopratutto da parte dei candidati che venivano da più lontano — spiega il commissari­ato di viale Romagna —. Per fortuna nessun episodio di violenza». I poliziotti cercano di riportare la calma e mediare tra gli organizzat­ori e i concorrent­i. Vengono anche aperte le altre due buste, per dimostrare che le domande sono differenti (con tanto di verbale controfirm­ato da un candidato-testimone e consegnato agli agenti).

Tutto da rifare: il concorso viene rinviato. Con ogni probabilit­à il 16 ottobre, ma la data certa sarà comunicata tra oggi e domani. I vertici dell’ospedale dovranno anche decidere come comportars­i nei confronti del concorrent­e sorpreso a fotografar­e i quiz: «Stiamo valutando se procedere con una denuncia — ammette Saporito

—. Quello che si è verificato è molto grave». Tra i partecipan­ti c’è anche chi protesta per una distribuzi­one delle buste troppo lenta e mancati controlli, ma le accuse vengono respinte al mittente: «In effetti nel passato le operazioni sono procedute al rallentato­re, ma stavolta no — insiste Saporito —. Come organizzat­ori non abbiamo nulla da rimprovera­rci». Una magra consolazio­ne per chi ha attraversa­to l’Italia o perso una giornata di lavoro per essere ieri al Palazzetto dello Sport di Monza.

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