Il nuovo grattacielo di Gioia per finanziare i Navigli aperti
Dalla vendita dei terreni di via Pirelli dieci milioni per aprire il canale. Prelazione di Coima
Sarà il nuovo grattacielo di Garibaldi-Repubblica a pagare parte della riapertura del Naviglio nel tratto di Melchiorre Gioia. È l’ipotesi su cui sta lavorando Palazzo Marino (sempre che passi il sì al referendum). «Ci stiamo lavorando» dice l’assessore Maran. L’idea è quella di recuperare almeno 10 milioni di euro dagli oneri di urbanizzazione conseguenti alla vendita all’asta del terreno di sua proprietà in Garibaldi-Repubblica che si chiuderà a fine ottobre. Mentre i soldi dell’asta vera e propria andranno al piano periferie.
Navigli riaperti. Servono i soldi. Tanti: 150 milioni di euro solo per le prime cinque tratte. Il referendum di marzo dirà se la cittadinanza è pronta a sostenere lo sforzo votando sì al progetto di riapertura. Nel frattempo Palazzo Marino sta studiando nelle pieghe del bilancio e delle operazioni in corso dove sia possibile reperire risorse. Un’ipotesi allo studio è quella di recuperare almeno 10 milioni di euro dagli oneri di urbanizzazione conseguenti alla vendita all’asta del terreno di sua proprietà in Garibaldi-Repubblica. Si tratta di una superficie di 32.208 metri quadrati tra via Melchiorre Gioia, via Pirelli e via Sassetti. In altre parole è il parcheggio a raso (attualmente occupato dal cantiere) davanti al Pirellino. La gara si concluderà a fine ottobre. La base d’asta è di 77 milioni e 419 mila euro, risorse in gran parte destinate al piano periferie. Ma è il passaggio successivo a rendere interessante l’operazione per Palazzo Marino, ossia quando il vincitore dovrà presentare il progetto e impegnarsi a versare gli oneri di urbanizzazione. Da un calcolo a spanne si parla di 10 milioni di euro. E da un altro calcolo, facilmente intuitivo, è venuto fuori il collegamento con la riapertura della prima tratta del Naviglio, quello su via Melchiorre Gioia, da Cassina de’ Pomm a via Carissimi, con una lunghezza di circa 850 metri. Il tratto che secondo i tecnici che hanno studiato il progetto dovrebbe essere il più semplice da realizzare e con meno impatto sul traffico perché, sacrificando i parcheggi, rimarrebbero comunque due corsie di viabilità in entrambe le direzioni. Conclusione: sarà il nuovo grattacielo di Garibaldi-Repubblica a pagare parte della riapertura del Naviglio in zona. «È una possibilità da valutare — dice l’assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran —. Adesso attendiamo la chiusura del bando».
Chiusura prevista per il 31 ottobre. La gara prevede anche un diritto di prelazione da parte degli operatori che hanno riqualificato l’area, ossia Coima e Deoris. Se oltre agli operatori attuali si dovessero presentare altre offerte, sia Coima sia Deoris avranno la possibilità di rilanciare. E l’asta potrebbe decollare ulteriormente. Il piano d’intervento di Garibaldi-Repubblica prevede che chi acquisterà le aree realizzi funzioni terziarie (uffici pubblici e privati) e funzioni complementari (servizi e piccole attività commerciali) per un massimo del 10 per cento della superficie totale. Dovrà inoltre garantire aree destinate a verde, attrezzature pubbliche e spazi pedonali, un parcheggio pubblico sotterraneo di 4.200 metri quadrati e parcheggi pertinenziali privati. Dovrà infine farsi carico dell’eventuale costo di bonifica delle aree (le indagini preliminari ambientali svolte fino a ora non hanno riscontrato contaminazioni del terreno per la destinazione d’uso finale). Vista la specificità della zona, caratterizzata da architetture di pregio, il progetto per l’area dovrà essere concordato con Palazzo Marino, con possibilità di promuovere concorsi di progettazione di alto profilo qualitativo.
Dieci su 150 sono una piccola parte. Ma potrebbero essere un inizio. Non è un mistero che l’assessore al Bilancio del Comune, Roberto Tasca, sia al lavoro per capire dove reperire i fondi necessari senza intaccare altri capitoli di spesa prioritari. Sempre che al referendum vincano i sì.