Corriere della Sera (Milano)

Chiacchier­e e officina I bike café milanesi piacciono alle donne

Da Città Studi a Porta Genova i bike café conquistan­o i milanesi amanti delle due ruote

- di Laura Vincenti a pagina 15

Quanti sono i milanesi che usano le biciclette come mezzo di trasporto? Il 6% dei cittadini, sostiene il Primo rapporto sull’economia della bici in Italia e sulla ciclabilit­à nelle città pubblicato a maggio da Legambient­e. Un trend in crescita, alimentato anche dagli sforzi che la nostra città sta facendo per agevolare chi si muove su due ruote, dalle piste ciclabili (ancora poche però!) ai bike sharing, sempre più numerosi: dopo BikeMi, promosso da Atm, da qualche settimana si sono aggiunti i servizi di altri due operatori privati cinesi, ovvero Mobike e Ofo, che offrono prezzi concorrenz­iali e «free floating». Insomma Milano si conferma sempre più come una città «bike friendly» e seguendo questa tendenza, ecco che cominciano a spuntare anche i bike café, dove comprare o far riparare la propria bicicletta ma anche bere un cappuccino, gustare un brunch o un aperitivo, vedere un evento sportivo o una mostra.

L’ultimissim­o nato, lo scorso maggio, è Pink Jersey 1931, in fondo a via Savona: «Noi raccontiam­o una storia — spiega il titolare Carlo Guerra — il nome del locale è un omaggio alla prima maglia rosa del Giro d’Italia, vinta il 10 maggio del 1931 da mio nonno Learco Guerra, soprannomi­nato la Locomotiva umana. Insomma, il ciclismo fa parte della nostra famiglia da sempre e ci piacerebbe che questo café diventasse un punto di ritrovo per tutti quelli che hanno questa passione». Uno spazio molto informale e amichevole aperto a tutti: qui c’è il bar con un salottino per guardare in diretta tv gli eventi ciclistici in tutto il mondo, una piccola libreria, il negozio che vende bici, abbigliame­nto e accessori e anche l’officina per riparare ma anche customizza­re, personaliz­zare le bici, profession­ali e non. Aperto dalle 8 alle 20, la sera non manca l’aperitivo con Spritz o Hugo a 4 euro accompagna­ti da taglieri di salumi (4 euro). Inaugurato due anni fa in zona Navigli, Ciclosfuso «è un locale prevalente- mente femminile — dice il titolare Gianluca Casella — sia perché sono soprattutt­o le donne a usare le bici da strada, ovvero quelle che vendiamo noi, sia perché questo è un posto intimo, ideale per chiacchier­are». Anche questo è uno spazio da più volti: è bar, negozio e officina per le riparazion­i, ma qui si vende anche il vino, sia sfuso sia in bottiglia, con circa 200 etichette di piccoli produttori da tutta Italia. Aperto di mattina e poi dalle 15 alle 22, da gusta- re, ovviamente, calici di vino con prezzi popolari, si parte da 3,50 euro per quello sfuso della casa, insieme con taglieri di salumi e formaggi.

Più formale e moderno come ambiente, caratteriz­zato dal color celeste tipico del brand, il Bianchi Café & Cycles, nato tre anni fa in pieno centro a Milano: aperto dal mattino fino a sera, è bar con ristorante ma anche showroom con officina tutto dedicato al popolare marchio italiano. All’Isola, in via Thaon di Revel 3, proprio nel cuore del «motoquarti­ere» e nello stesso cortile che ospita Deus Café e Store, l’anno scorso è nato il dipartimen­to ciclistico del marchio australian­o Deus Ex Machina, ovvero Deus Cycleworks. Ci sono poi altri locali «bike friendly», che non hanno un negozio o un’officina ma sono comunque ispirati al mondo delle due ruote, come il veterano Le Biciclette, nato nel 1998 dietro corso Genova, e Upcycle, il bike café d’impostazio­ne nordica in zona Città Studi, dove si organizzan­o anche eventi a tema.

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(foto Matteo Corner/LaPresse) Zona Navigli Ciclosfuso in via Sartirana è un bar, negozio e officina per le riparazion­i: aspettando la bici si può bere un bicchiere di vino
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 ??  ?? Stile nordico Sopra, il Deus Café all’Isola e accanto il neonato Pink Jersey 1931, aperto in fondo a via Savona
Stile nordico Sopra, il Deus Café all’Isola e accanto il neonato Pink Jersey 1931, aperto in fondo a via Savona

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