Foto-trappole contro le discariche abusive
Una squadra di vigilantes dei rifiuti in servizio permanente e oltre 300 multe evidentemente non sono bastate ad arginare il fenomeno dell’abbandono dell’immondizia a Lodi. Da oggi, per la prima volta, entra in servizio attivo la «fototrappola» dei cestini, una delle novità introdotte dal Comune per mettere un freno alle discariche abusive che nei mesi estivi hanno raggiunto dimensioni impressionanti. La trappola altro non è che una fotocamera digitale «intelligente» da posizionare in punti strategici: si attiva con il movimento, scatta foto a ripetizione, registra un breve video. E il furbetto è servito. Queste, almeno, le intenzioni. Perché oggi partirà solo una fase sperimentale della durata di una settimana, con la prima «foto-trappola» piazzata in una delle zone più degradate della città: un parcheggio a poca distanza dalla stazione ferroviaria in via Villani. L’area è seminascosta e nelle vicinanze ci sono pochissime case e un’agenzia di scommesse. L’abbandono dei sacchi d’immondizia è regola fissa e quotidiana. «L’apparecchio ci consentirà di registrare quante persone, quando e con quale frequenza creano queste discariche a cielo aperto», assicura l’assessore all’Ecologia Alberto Tarchini. Dopo la sperimentazione arriveranno altre dieci fotocamere che saranno posizionate a rotazione nei luoghi più sporchi della città. «L’obiettivo per ora è registrare i movimenti dei furbacchioni incivili — spiega Tarchini — e metterli sul “chi vive”». Per le multe è ancora presto: «La normativa sulla privacy ci toglie libertà di movimento», lamenta l’assessore. Restano comunque attivi polizia locale e i «vigilantes dell’ambiente» di Linea Gestioni, la società che si occupa dell’igiene urbana in città. Nei primi sette mesi dell’anno sono già stati compilati 311 verbali per la mancata differenziazione dell’immondizia. Senza contare che, dai bilanci degli anni passati, Lodi spende di tasca propria circa 100 mila euro all’anno per recuperare la spazzatura abbandonata. Le sanzioni per l’immondizia nei cestini arrivano a 150 euro; lasciare i sacchi sui marciapiedi può costare fino a 500 euro. Lodi, oggi coperta quasi integralmente dal porta a porta, ha raggiunto il 70,05% della raccolta differenziata. Ma per la nuova giunta di centrodestra non basta: il neo assessore Tarchini ha da poco varato una rivoluzione in 12 punti che prevede l’aumento dei cestini e dei giorni di raccolta, più controlli, l’aggiunta di isole ecologiche, l’eliminazione delle campane per la raccolta degli abiti usati. E ovviamente le temute «fototrappole». Obiettivo 80%? «I numeri mi interessano relativamente — taglia corto Tarchini —. Il 70% è un buon risultato e va dato merito al mio predecessore, ma sono stati dimenticati i problemi che il porta a porta genera, ovvero l’aumento dell’illegalità».