Questa Cenerentola è una bella sorpresa
Nel circuito lirico lombardo ogni teatro produce un titolo d’opera che debutta in sede per circolare poi nei teatri partner. L’apporto del Grande di Brescia quest’anno è una godibilissima «Cenerentola», che nelle prossime settimane si potrà ascoltare anche a Cremona, Pavia, Bergamo e Como. La regia di Arturo Cirillo traduce il gergo buffo rossiniano in uno spettacolo che gioca con le marionette alla Kleist, la commedia dell’arte e la comicità gestuale dei giorni nostri, riproducendo gli oliati meccanismi della celeberrima fiaba. E il gioco funziona perché la compagnia di canto è giovane, fresca, reattiva. Da elogiare in particolare la Cenerentola di Cecilia Molinari, voce pulita, che mette allegria. Ma la vera sorpresa è la giovane di Taiwan Yi-Chen Lin, che dirige l’orchestra dei Pomeriggi Musicali. Allieva di Alberto Zedda a Pesaro, ha assorbito l’idioma buffo rossiniano come un neonato il latte. Propone un’esecuzione che vola leggera senza mai uscire dal vortice ritmico che questa musica impone, pena la perdita dei suoi attributi più avvincenti. Sa dunque cosa vuole, la ragazza, ma sa anche tradurre le sue conoscenze in un gesto che si impone per autorevolezza e nitore. L’orchestra la asseconda piuttosto bene, sicché il risultato è un suono talmente agile, guizzante, elettrico da produrre autentico piacere fisico.