Corriere della Sera (Milano)

Lascia pronto soccorso e muore dopo due ore

Sequestrat­e le cartelle cliniche

- Galli e Ravizza

Mistero alla clinica «San Carlo» di Paderno Dugnano: un uomo di 46 anni, pachista- no, è morto nella sua abitazione dopo esser stato visitato al pronto soccorso. I medici ave- vano escluso ogni tipo di problema che rendesse necessari nuovi accertamen­ti e lo avevano dimesso. Aperta un’inchiesta della Procura di Milano che coordina le indagini dei carabinier­i. Il 46enne viveva da solo (la moglie è ancora in Pakistan). Aveva accusato dolori al petto e aveva chiamato il 118. Il secondo allarme lanciato da un vicino di casa, in un condominio a Senago, a tre chilometri di distanza dalla clinica, che ha avviato un’indagine interna per far luce sull’operato dei propri medici.

Il 46enne Muhammad Ansar è stato trasportat­o in ambulanza alla clinica «San Carlo» di Paderno Dugnano. Visitato al pronto soccorso e dimesso dopo due ore e mezza, l’uomo ha percorso a piedi il tratto dall’ospedale all’abitazione, in via Cavour sul territorio del confinante comune di Senago, sempre in provincia di Milano. Un tragitto breve, di tre chilometri. Ma una volta arrivato nel suo palazzo, si è sentito male. Alle 3.30 Muhammad si è spento. Inutili i tentativi dei soccorrito­ri di salvarlo. La direzione sanitaria della clinica, come si legge in una nota, ha «immediatam­ente attivato una verifica interna» con l’obiettivo di «valutare la gestione clinica del paziente» e appurare che «l’assistenza sia avvenuta nel pieno rispetto delle linee guida dell’area critica». Prima di quest’indagine interna, è partita quella della Procura di Milano e dei carabinier­i del Comando provincial­e, intervenut­i a Paderno Dugnano.

L’altra notte, pm di turno era Luisa Baima Bollone: ha disposto l’acquisizio­ne della cartella clinica ma forse l’inchiesta potrebbe essere svolta da un collega del pool che si occupa delle «colpe mediche», diretto da Tiziana Siciliano. Insieme alla cartella clinica, ulteriori elementi utili alle indagini dovrebbero arrivare dai risultati dell’autopsia, che sarà eseguita nel corso delle prossime ore. Di certo si sa che Muhammad ha chiesto l’aiuto del 118 alle 23.30 di martedì, chiamando per segnalare che aveva forti dolori al torace e altri dolori muscolari sparsi su tutto il corpo.

Nella clinica «San Carlo» sarebbe stato sottoposto agli accertamen­ti «necessari» che non avrebbero riscontrat­o anomalie: motivo per il quale pochi minuti prima delle 2 gli è stato comunicato che non servivano ulteriori esami e poteva andarsene. Senonché, rincasato, ha accusato gli stessi precedenti sintomi e si è accasciato. Dal condominio di via Cavour, una palazzina di quattro piani, un residente ha chiamato il 118 (erano le 3.20) forse dopo aver sentito Muhammad invocare aiuto o forse sentendo nell’appartamen­to un trambusto provocato dalla caduta. Gli investigat­ori hanno subito escluso un caso di omicidio: il corpo non aveva nessuna ferita e segni «strani». A uccidere l’immigrato, a Senago da solo (la moglie vive ancora in Pakistan), sarebbe stato un infarto. Lo scorso marzo, l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera aveva visitato la clinica di Paderno Dugnano e al termine dell’ispezione aveva parlato di «una realtà straordina­ria, un vero presidio per acuti di alta qualità e innovativo».

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