Maroni: «Silvio sta con noi M5S dileguati»
Il governatore dopo il vertice ad Arcore: Berlusconi ha garantito il suo impegno. I grillini: la Lega distorce il voto
Da un lato incassa il sostegno di Silvio Berlusconi nella battaglia referendaria, dall’altro punge i Cinque Stelle per lo scarso supporto alla causa autonomista. Roberto Maroni si presenta al Pirellone reduce dal faccia a faccia di martedì sera con Silvio Berlusconi ad Arcore. Ed è soddisfatto.«Mi ha garantito — spiega il governatore leghista — il suo impegno totale in queste ultime due settimane cruciali di referendum. Mi ha fatto molto piacere che abbia deciso lui, senza sforzo da parte mia, di aderire e sostenere con azioni concrete la consultazione. Sabato manderà un videomessaggio alla manifestazione di Forza Italia, alle 11, a Milano, perché ha un altro impegno. E poi settimana prossima (mercoledì, ndr) faremo una conferenza stampa io e lui su questo tema». Rassicurato dal Cavaliere, Maroni individua invece il bersaglio di giornata nel Movimento Cinque Stelle.
«I grillini, che pure hanno votato a favore del referendum, mancano un po’. Avevo detto ai consiglieri regionali che se Grillo o Di Maio fossero passati in Lombardia sarei stato disponibile a incontrarli, perché senza il loro voto non avremmo potuto farlo, il referendum», racconta il governatore leghista sottolineando con una punta di malizia come invece questo scenario non si sia verificato.
La replica di Stefano Buffagni, il consigliere dei Cinque Stelle considerato vicinissimo a Luigi Di Maio, è durissima: «In Catalogna in piazza non c’è un partito contro l’altro, ma un movimento di popolo. Qui invece,
Lite Salvini-Meloni Il segretario: «Sulla consultazione la leader di FdI sta dalla parte di Grillo e D’Alema»
per colpa di Maroni, il referendum per l’autonomia è diventato il referendum della Lega. E questo è esattamente lo stesso errore che fece Renzi intestandosi il referendum costituzionale. Maroni è il Renzi del Nord». La contro-replica è affidata al leghista Gianni Fava, assessore all’Agricoltura e responsabile per conto della Regione del buon esito della consultazione: «Buffagni tende ad assomigliare sempre di più a Giorgio Gori; ormai è chiaro che, lanciato nello stesso ruolo, con l’ambizione di potersi giocare una partita alle prossime Regionali, stia via via sempre più scimmiottando i comportamenti del candidato del centrosinistra».
Ultima polemica di giornata, la stilettata di Matteo Salvini a Giorgia Meloni: «Noto che sui referendum per l’autonomia sta in compagnia di Grillo e D’Alema. La lascio in quella compagnia. Evidentemente non ha letto il quesito referendario, le manderò la scheda a casa così la legge». «La leader di Fratelli d’Italia — conclude il segretario leghista — deve anzitutto mettersi d’accordo coi suoi, perché in Lombardia e Veneto votano sì ma lei, da Roma, dice no: telefonatevi».