Znaider illumina i colori di Musorgskij
Stasera al Dal Verme splendono più colori che in un bosco d’autunno. Il concerto che inaugura la nuova stagione è un trionfo di timbri, tinte e suggestioni: i «Quadri di un’esposizione» di Musorgskij nell’orchestrazione di Ravel s’accompagnano al Concerto per violino di Sibelius, pagina dal virtuosismo trascendentale e di struggente poesia (ore 21, sabato ore 17, v. S. Giovanni sul Muro 2, € 9-20, tel. 02.87.905). Sul podio George Pehlivanian, solista sarà il fascinoso danese Nikolaj Znaider, che torna a Milano dopo la trionfale serata in piazza Duomo lo scorso giugno, dove fu accompagnato da Chailly e la Filarmonica in Ciajkovskij. «Non poteva che iniziare con i “Quadri” una stagione che ho voluto titolare “Musica a colori”; il fil rouge è il rapporto tra il mondo dei suoni e quello delle immagini: quadri come il “Trittico botticelliano” di Respighi diretto da Massimiliano Caldi; ma anche immagini non pittoriche», spiega il direttore artistico Maurizio Salerno. «In cartellone abbiamo la proiezione di “Circus” di Chaplin con la colonna sonora eseguita live, “Le boeuf sur le toit” con cui Milhaud, per accompagnare un film d’animazione, di fatto compose la prima colonna sonora: sul podio Enrico Dindo, che sarà anche solista nel concerto per violoncello in do di Haydn». Proprio i concerti costituiscono l’altro filone principale: «Nove appuntamenti con tutti i concerti solistici di Beethoven», prosegue Salerno. «I cinque concerti per pianoforte, quello per violino nella versione originale e nella rara trascrizione pianistica, il triplo concerto col trio Maiksy: il grande violoncellista Misha, che aveva aperto la scorsa stagione, con i figli Lily, pianista, e Sasha, violinista». Accanto alle due vie maestre («credo nei temi caratterizzanti, creano un progetto cui il pubblico può aderire per scoprire cose nuove») il cartellone si colora di altri suggestivi appuntamenti: «La serata americana con la “Rapsodia in blu” e “Un americano a Parigi” di Dvorak affiancati alla sinfonia “Dal nuovo mondo” di Dvorak o il progetto MozartHaydn con Ottavio Dantone».