I maggiordomi delle valli pavesi
Le bollette da pagare, la spesa, i figli a scuola, le medicine agli anziani: le fatiche con il sorriso dei nuovi factotum su e giù per la Valle Staffora
Maggiordomi rurali. Moderni factotum a disposizione di una intera comunità montana (anzitutto degli anziani). Il progetto, partito in Valle Staffora, nel Pavese, si estenderà anche in Valle Versa.
In Oltrepo arrivano i maggiordomi rurali: moderni factotum che facilitano la vita alle famiglie lontane dai centri abitati. Non hanno guanti bianchi e classico aplomb, ma sono a disposizione di una intera comunità montana. Il progetto, partito da poche settimane in Valle Staffora, presto si estenderà anche in Valle Versa. A risolvere problemi di incompatibilità tra orari di lavoro, vita privata e distanze, ci pensano Roberto Antoniazzi, 40 anni, e Cristian Rossetti, 37, i primi due maggiordomi ad essere arruolati dalla Cooperativa sociale «La Sveglia» di Varzi, nel Pavese. Si inizia presto al mattino, ci sono diciannove comuni da servire e decine di persone che aspettano di vederli arrivare a bordo del loro pulmino. Basta una telefonata per richiedere il loro intervento. Le giovani coppie scelgono di venire a vivere da queste parti affascinate dall’idea di fuggire dal caos cittadino, ma ben presto si scontrano con la logistica quotidiana: supermercati lontani chilometri, vari tornanti da percorrere per accompagnare i figli a scuola che, una volta terminate le lezioni, non hanno alcun posto in cui praticare sport. E poi c’è chi è nato su queste alture ed ha trascorso qui gran parte della vita: di andarsene non se ne parla, nonostante le difficoltà accentuate che aumentano con l’età. «La figura del maggiordomo rurale rientra tra le iniziative di Oltrepo Biodiverso del programma AttivAree messo a punto da Fondazione Cariplo per incentivare la permanenza di famiglie e anziani in Oltrepo — spiega Chiara Caglioni della coop La Sveglia di Varzi — .Le richieste aumentano giorno dopo giorno e siamo ben contenti di soddisfarle tutte. I nostri maggiordomi stanno diventando un punto di riferimento per la comunità». Decine di «nonni acquisiti» e piccoli amici da far divertire, è così che le giornate di Cristian e Alberto hanno ritmi serrati. Alle otto ci sono le bollette da pagare per la signora Lina, la visita medica da prenotare per il quasi centenario Giuseppe, e il ritiro in tintoria per una pensionata che vive con altre venti anime in un piccolo centro arroccato tra le vigne. Conclusa la mattinata, dopo un pranzo veloce, per i due maggiordomi è tempo di partire con il tour delle scuole. «Alle 13, finite le lezioni, andiamo a prendere i bambini di elementari e medie, su e giù per le valli, e li portiamo al doposcuola — racconta Cristian Rossetti — . A questo punto sfoderiamo le liste della spesa e riempiamo i cestini da consegnare agli anziani che ci hanno chiamato».
Terminate le consegne pomeridiane, non resta che l’ennesimo giro tra campetti di calcio, scuole di danza e di inglese, per recuperare i ragazzini e riportarli a casa. Un sostegno concreto oltre l’orario scolastico per quei giovani genitori spesso fuori tutto il giorno per lavoro. Un appoggio, anche affettivo, per gli anziani legati per sempre alle loro radici che in Roberto e Cristian non vedono solamente validi aiutanti, ma dei confidenti ai quali raccontare aneddoti e storie di un tempo. «Le telefonate dei residenti di una certa età sono sempre molto tenere — raccontano dalla cooperativa La Sveglia — . Dispiace interromperli, così li facciamo parlare. Attaccano a parlare richiedendo un’ impegnativa dal dottore e finiscono col dirci cosa è cresciuto nell’orto e commentando le notizie del telegiornale».
Maggiordomo cercasi. Perché le richieste aumentano e occorrono i rinforzi. Cristian e Roberto riescono a servire l’intera Valle Staffora, ma coprire anche la Valle Versa, l’altro versante oltrepadano, non è fattibile. Proprio in questi giorni è partita la selezione per trovare altri due colleghi che si occuperanno della seconda area: «Tutte le frazioni della Valle Versa, distanti dai centri principali come Santa Maria della Versa, Montù Beccaria, Montalto Pavese, vivono le stesse criticità — spiega Chiara Caglioni della coop La Sveglia —. Per questo stiamo cercando i maggiordomi per quella valle. Non serve un titolo di studio particolare: bastano la patente B, tanta pazienza e propensione al contatto umano».