Azzurri mobilitati per il Sì Referendum, si svuota il deposito dei 24 mila tablet
Gelmini attacca la sinistra e Salvini sul voto inutile e i personalismi
Forza Italia si mobilita per il Sì al referendum del 22 ottobre. Silvio Berlusconi ieri ha inviato un videomessaggio agli azzurri riuniti in teatro. Intanto è tutto pronto per il voto elettronico. Il deposito dei 24 mila tablet si va svuotando: le voting machine stanno arrivando ai Comuni..
Una Mariastella Gelmini così non si era vista mai. Pasionaria, incendiaria persino, la coordinatrice lombarda di Forza Italia riempie il palco per suonare la carica: «Quando c’è il 50% delle persone che non vota alle comunali, la campagna sul voto inutile fatta dalla sinistra è una responsabilità grave».
Tutto il partito si è dato appuntamento al cinema del San Carlo per ribadire che Forza Italia c’è e s’impegna per il Sì al referendum sulle autonomie del 22 ottobre. Per i maligni «si vede bene che le elezioni sono vicine e bisogna farsi vedere», e Mario Mauro ci scherza sopra: «Non preoccupatevi, non mi candido alle regionali». Di certo, gli azzurri sono accorsi compatti: quasi tutti i parlamentari, i neosindaci di Monza e Sesto Dario Allevi e Roberto Di Stefano, i consiglieri comunali e regionali. Gelmini è però la più fiammeggiante. E inneggia al gioco di squadra, nonostante una considerazione che potrebbe aver fatto fischiare le orecchie a Matteo Salvini: «Se qualcuno dentro al centrodestra pensa di candidarsi come Di Maio», e cioè nell’ottica «del personalismo, sarà trattato male dagli elettori perché al primo posto viene l’Italia, non le aspirazioni personali».
L’ospite di riguardo è Roberto Maroni. Qualunque sarà l’affluenza alle urne, lui sarà pancia a terra: «Che vada il 20 o il 90% il mio dovere è aprire la trattativa». Non da solo: «Le competenze che noi chiederemo sono tante, tutte quelle possibili. E dunque, andremo con le persone che su questi temi sono più preparate». Anche il sindaco di Bergamo e suo probabile sfidante Giorgio Gori (Pd)? «Sarà una bella squadra che rappresenta la Lombardia e non le forze politiche. Ma è presto, i nomi li farò dopo il referendum».
Rispetto ai leghisti, Forza Italia cerca di dare un senso supplementare alla consultazione. Lo dice la deputata Laura Ravetto: «Questo voto diventa un vero e proprio esercizio di democrazia. Chi è contro vuole l’impoverimento democratico». Giusto ieri, il capogruppo dem in Consiglio regionale Enrico Brambilla ha detto di avere «l’impressione che la grande maggioranza degli iscritti e dei simpatizzanti» del Pd «non ne voglia sapere di questo referendum e non andrà a votare». Per il consigliere regionale Fabio Altitonante, FI, il valore del referendum «non è soltanto lombardo. Ma da qui parte il cambiamento. La Lombardia è sempre stata grande perché il suo popolo rappresenta tutta l’Italia, dalla Sicilia all’Abruzzo».
Il finale è per il videomessaggio di Berlusconi: «Questo non è un referendum di parte, i consensi sono trasversali. È una significativa occasione civile in cui siamo schierati per spiegare ai cittadini le ragioni per andare a votare e naturalmente per votare Sì». Gelmini è raggiante: «Silvio Berlusconi è tornato centrale nella scena politica. Da questa campagna referendaria parte la battaglia che lo riporterà a governare». Non si risparmia neanche Maroni, con cui l’ex premier mercoledì terrà una conferenza stampa pro referendum: «Berlusconi è un uomo immortale. Lo dico da leghista e da alleato: lui è una garanzia».
Maroni Andremo a chiedere tutte le competenze possibili. Saremo una squadra
Ravetto Questo voto è un esercizio di democrazia, I contrari la vogliono più povera
Brambilla Molti iscritti del Pd non vogliono saperne e non andranno a votare