Corriere della Sera (Milano)

SPORT, SVAGO E TANTO ALTRO L’IMPIANTO-MODELLO DA IMITARE

- Isabella Bossi Fedrigotti

(a tariffe comunali), e vanno prenotati. Al mattino PlayMore è riservato agli alunni delle scuole dei dintorni, al pomeriggio è aperto a chi vuole.

Ci sono i corsi, circa una trentina, per bambini (a partire dai tre anni) e per adulti, tenuti da istruttori qualificat­i. Vi si insegna di tutto, o quasi, sempre a prezzi comunali, dal calcio al kung fu, dal tennis al rugby, dal pilates allo judo, dal tai chi al riequilibr­io posturale. E molto altro, ivi compresi, per esempio, tango, hip hop, capoeira e ballo latino americano. Madri e nonne, come del resto anche padri e nonni, invece di starsene al bar (che peraltro non manca) in attesa che figli e nipoti abbiano concluso lezioni e giochi, possono, insomma, occuparsi vantaggios­amente della loro personale forma fisica. Oppure soltanto divertirsi. E nel futuro — ancora non si sa bene se vicino o lontano — si parla anche della possibile costruzion­e di una piscina coperta.

Un’alternativ­a a parchi e giardini è il luogo (in via Moscova, di fronte ai carabinier­i), specialmen­te ora che l’aria si è fatta più fresca. In piena estate, infatti, quando il sole picchiava, si sentiva molto la mancanza di un maggior numero di alberi (se ne potrebbe magari piantare qualcuno in più?) e l’erba secca del campo giochi dei più piccoli non appariva molto invitante. Erba che, peraltro, ora quasi non esiste più, consumata probabilme­nte dalla lunga estate senza pioggia. Un bel prato verde è quello che ci vorrebbe al posto del polveroso campo spelacchia­to. Unico altro difetto, ma riguarda l’intero nostro paese, è che sono un po’ troppi i termini inglesi impiegati, a partire dal nome del centro. E peccato anche che il solito scemo abbia già provveduto a «graffitare» il muro esterno.

L’attrezzo più amato sembrerebb­e essere il grande tappeto elastico («jumper» viene chiamato, molto probabilme­nte).

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