SPORT, SVAGO E TANTO ALTRO L’IMPIANTO-MODELLO DA IMITARE
(a tariffe comunali), e vanno prenotati. Al mattino PlayMore è riservato agli alunni delle scuole dei dintorni, al pomeriggio è aperto a chi vuole.
Ci sono i corsi, circa una trentina, per bambini (a partire dai tre anni) e per adulti, tenuti da istruttori qualificati. Vi si insegna di tutto, o quasi, sempre a prezzi comunali, dal calcio al kung fu, dal tennis al rugby, dal pilates allo judo, dal tai chi al riequilibrio posturale. E molto altro, ivi compresi, per esempio, tango, hip hop, capoeira e ballo latino americano. Madri e nonne, come del resto anche padri e nonni, invece di starsene al bar (che peraltro non manca) in attesa che figli e nipoti abbiano concluso lezioni e giochi, possono, insomma, occuparsi vantaggiosamente della loro personale forma fisica. Oppure soltanto divertirsi. E nel futuro — ancora non si sa bene se vicino o lontano — si parla anche della possibile costruzione di una piscina coperta.
Un’alternativa a parchi e giardini è il luogo (in via Moscova, di fronte ai carabinieri), specialmente ora che l’aria si è fatta più fresca. In piena estate, infatti, quando il sole picchiava, si sentiva molto la mancanza di un maggior numero di alberi (se ne potrebbe magari piantare qualcuno in più?) e l’erba secca del campo giochi dei più piccoli non appariva molto invitante. Erba che, peraltro, ora quasi non esiste più, consumata probabilmente dalla lunga estate senza pioggia. Un bel prato verde è quello che ci vorrebbe al posto del polveroso campo spelacchiato. Unico altro difetto, ma riguarda l’intero nostro paese, è che sono un po’ troppi i termini inglesi impiegati, a partire dal nome del centro. E peccato anche che il solito scemo abbia già provveduto a «graffitare» il muro esterno.
L’attrezzo più amato sembrerebbe essere il grande tappeto elastico («jumper» viene chiamato, molto probabilmente).