«Segnale forte» «No, si poteva fare meglio»
Il risultato del referendum autonomista finisce per dividere più dello stesso quesito. Per il pd Giorgio Gori, che si è speso per il Sì, «l’esito non esaltante finisce per indebolire le ragioni della Lombardia». Festeggia invece Mariastella Gelmini (FI): «Il centrodestra esce rafforzato». «È una vittoria dei cittadini», commenta il grillino Stefano Buffagni.
«Né della Lega né di nessun altro partito: la vittoria è dei cittadini della Lombardia. Dal voto esce un segnale forte e apartitico di richiesta di autonomia per gestire in proprio più risorse». Stefano Buffagni, leader del Movimento 5 Stelle in Lombardia, è soddisfatto: «L’obiettivo del M5S era di oltrepassare il 30%. Sono contento che sia stata superata l’asticella fissata».
Ma tra pochi mesi la Lombardia andrà a votare. Nessun timore che il successo del referendum per l’autonomia si trasformi in una volata elettorale per il governatore Roberto Maroni, l’uomo che più di tutti ha voluto la votazione?
«Il rischio c’è. Tutto dipenderà dalla sua onestà intellettuale. Il quesito su cui hanno votato i lombardi è il nostro: “Volete voi che la Regione Lombardia intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione?”. Maroni avrebbe voluto chiamare alle urne i lombardi per fare ottenere alla Regione uno statuto speciale, con il pericolo di andare a sbattere contro la Costituzione».
Perché per il M5S serve una maggiore autonomia della Lombardia?
«Noi siamo convinti dell’importanza di portare più risorse ai territori. E abbiamo già pronta una proposta di ri- soluzione per andare a trattare con Roma su istruzione, ambiente e sostegno alle imprese».
In caso di successo delle trattative con il governo, la Lombardia riuscirà davvero a trattenere 27 miliardi come sostiene Maroni?
«No. Quelli del governatore sono solo slogan elettorali. Il M5S è convinto che si possa puntare ad avere 8 miliardi in più, ossia le voci di spesa che corrispondono alle materie per le quali si può ottenere davvero più autonomia». In cima ai vostri desiderata che cosa c’è?
«Ottenere più fondi per l’edilizia scolastica con l’obiettivo di mettere in sicurezza gli edifici e ampliare il numero di asili nido». Pronti ad andare a trattare a Roma con Maroni?
«Solo se farà richieste serie, non boutade elettorali. Ma tra pochi mesi si vota: a Roma deve andare a trattare il prossimo governatore».
L’obiettivo Ottenere più fondi per mettere in sicurezza le scuole