Corriere della Sera (Milano)

Scommesse, street food e aree giochi Il richiamo mondano dell’ippodromo

In cinquemila per Jockey Club e Gran Criterium. La svolta degli organizzat­ori

- Stefano Landi

Sembra lontana l’epoca in cui andare all’ippodromo era un privilegio della borghesia milanese. O il passatempo di scommettit­ori incalliti. La San Siro dei cavalli ha vissuto ieri un’altra domenica della sua nuova vita. Cancelli spalancati anche a chi vuole solo farsi un giro nel verde o concedersi una degustazio­ne di street food nel corridoio dei furgoncini. Polpette, polli alla diavola. Una coppietta fresca di fidanzamen­to si divide un supplì davanti al cavallo di Leonardo. Vanno giù birre anche ai piani alti sulla terrazza libery della Palazzina del Peso, dove le signore si contendono il gran premio dell’eleganza.

Il penultimo appuntamen­to della stagione è un Oktoberfes­t à la milanese. Al Birrodromo si spillano birre artigianal­i, con buona pace di chi, Oltremanic­a, è abituato a abbinare un tè caldo al galoppo dei purosangue. I puristi, ovviamente, storcono il naso. Troppa nostalgia dei tempi in cui darsi all’ippica era una religione. Luigi, 83 anni, qui è sempre venuto solo per piazzare la giocata giusta. Quella che anche oggi non vuole condivider­e neanche con i suoi compagni di pipa in balaustra. Del lato mondano, a loro, è sempre importato poco. Greta, 60 anni di meno all’anagrafe, invece è venuta solo per postare su Internet i selfie davanti alle balle di fieno. Del resto, se la crisi dell’ippica ha cambiato le regole del gioco, era inevitabil­e cercare una nuova strada per tenere vivo l’ippodromo. «Finalmente c’è una percezione diversa di queste strutture e una maggior consapevol­ezza del loro potenziale per diventare una vera area di aggregazio­ne» spiega orgoglioso Fabio Schiavolin, ad di Snaitech, l’uomo che ha spinto verso la svolta dell’intratteni­mento.

Qualcuno si perde nell’orto botanico. C’è chi senza immaginarl­o si ritrova a fare acquisti alla bancarella che vende selle in pelle. Chi parcheggia i pupi nell’area bambini e si concede un giro di scommesse. Marco e Pietro, 4 anni, erano venuti di recente con le scuole, nell’ambito di un progetto tra i cavalli delle scuderie. Tra le otto corse in calendario, si parla soprattutt­o della quarta puntata del derby dei purosangue d’Italia Full Drago e Way To Paris. Alla fine il Jockey Club va al primo, azzoppato alla meta. Tocca invece all’ex sindaco Giuliano Pisapia premiare il tedesco Royal Youmzain per il Gran Criterium.

La nebbiolina all’inglese lascerà spazio a un pomeriggio di sole. Sono 5 mila le persone passate di qui. La stagione si chiuderà il 12 novembre: il mondo del galoppo andrà in letargo fino a marzo sicuro di aver vinto la sfida di aprirsi alla città. C’è una vita oltre le corse: di giorno e di notte, sono tornate le luci a San Siro.

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La corsa Il purosangue italiano Full Drago vince il Jockey Club, il tedesco Royal Youmzain il Gran Criterium

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