Scoppia la polemica sul ritardo dei dati Scrutatori bloccati nei seggi
Protestano gli scrutatori rimasti bloccati
Niente code ai seggi milanesi. Il voto digitale per il referendum sull’autonomia incappa in qualche ostacolo: tablet lenti e ritardi nella diffusione dei dati. Gli elettori, anche quelli anziani, sono però entusiasti della novità tecnologica. A tarda notte, proteste degli scrutatori «bloccati» nei seggi in attesa di comunicazioni dal quartier generale informatico.
A prima vista si potrebbe pensare di essere davanti alla giuria di un talent show. Il presidente di seggio e gli scrutatori schierati dietro a un tavolo, il pulsante che cambia colore e dà il via libera al voto. Il verde indica cabina vuota, il giallo cabina impegnata. Il tasto diventa rosso alla chiusura dell’urna o in caso di guasti. Non tutti i tablet allestiti ieri per il referendum infatti funzionavano a dovere. «Almeno otto voting machine hanno dato problemi qui» dice Domenico Cosentino, alla guida della sezione 501 al liceo Parini in via Goito. Dei tre tablet sotto la sua custodia uno è inutilizzabile. Nessuno è venuto a ripararlo né a sostituirlo nonostante le segnalazioni, perciò si è deciso di farne a meno.
Cosentino, lunga esperienza di elezioni alle spalle e una carriera da informatico, spiega nel dettaglio il procedimento di voto ai milanesi meno digitalizzati. «Qui arrivano soprattutto anziani, qualcuno non ha dimestichezza con la tecnologia. Ci è capitato un 92enne che ha visto oggi per la prima volta un touch screen».
Nessun problema di utilizzo per chi ha i capelli argentati. Chi ha dubbi chiede delucidazioni da dietro la tenda blu e rapidamente riceve risposta. «Referendum elettronico promosso» è il giudizio entusiasta di una famiglia che in pochi secondi entra, si esprime sull’autonomia della Lombardia e riprende la passeggiata in centro. Nei corridoi della scuola qualcuno vaga spaesato e si propone a ogni porta aperta: non ha la tessera elettorale, non ricorda la propria sezione e va a tentativi. Non si fa la fila comunque. Qui come in tutta la città gli elettori sono meno rispetto al resto della regione.
Il voto elettronico non ha semplificato la vita degli scrutatori, che hanno passato il sabato pomeriggio a collegare cavi e ad attendere l’aiuto degli assistenti. «Più lento rispetto alla procedura cartacea» commenta Cosentino. All’istituto comprensivo Leonardo da Vinci, nell’omonima piazza, solo giovani nella sezione 827.
Alle urne Nessun problema per gli anziani alle prese con le voting machine Più complessa la gestione informatica per tecnici e scrutatori: pochi aiuti
Due fratelli e tre amici formano un team di under 30, che curiosamente registra una percentuale di votanti più alta degli altri. «È perché offriamo le caramelle» scherza il presidente 25enne, Leonardo Chreim. «Problemi con i tablet? Da noi non ce ne sono stati» dice con orgoglio. Nell’attesa degli rari elettori, i ragazzi ricalcolano l’affluenza alla lavagna. Le ragazze studiano per le lezioni di stamattina.
Qualche aula prima, il gruppo guidato da Ludovico Lucchi si prepara al classico scrutinio con smistamento delle schede per il sì, il no o bianche. «Siamo tra i “fortunati” che dovranno fare la controprova del voto elettronico» spiega. Nella sezione 674 i tablet sono collegati a una stampante, a sua volta inserita in un’urna. Ad ogni voto corrisponde una ricevuta che finisce automaticamente nello scatolone. Il lavoro degli scrutinatori sarà doppio: sia digitale, sia manuale. «La chiamano print box,è complicata da montare» racconta Lucchi, alla prima esperienza da presidente. Boccia la formazione del personale dedicato all’assistenza tecnica («A noi è capitata una veterinaria») ed è perplesso sul riuso dei tablet nelle aule scolastiche. «Si dovrà cambiare il sistema operativo».In via Giusti, nel cuore di Chinatown, sono pochi i cinesi che si esprimono al referendum. Anche qui voting machine bloccate a causa di codici inseriti per sbaglio. Le «schede digitali» non funzionanti vengono sostituite solo a metà giornata.
Alla chiusura dei seggi scatta la protesta degli scrutatori. Non basta compilare i registri. I componenti di ogni sezione devono attendere l’ok del quartier generale informatico di via Vico, dove sono state spedite le chiavette usb con i risultati di tutta Milano. «Siamo bloccati senza far nulla» si lamentano sui social network a tarda notte. In una scuola a San Siro i presidenti minacciando di andarsene chiudendo i verbali senza autorizzazione. E la polizia locale prospetta l’arrivo di una denuncia nei loro confronti.