«Rafforzato il centrodestra Ora più servizi e meno tasse»
Il risultato del voto per l’autonomia è «decisamente buono» e «da qui si riparte». «Si rafforza tutto il centrodestra ed è un buon viatico in vista delle prossime elezioni regionali». Così commenta i dati del referendum Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia e consigliere comunale a Milano.
Viste le percentuali del voto in Lombardia e Veneto, come considera questi risultati? «Le due Regioni non sono paragonabili, il Veneto è territorio profondamente autonomista. Il fatto che in Lombardia una percentuale così alta voti è un dato importante, considerata la caccia alle streghe della sinistra e la campagna per l’astensione messa in campo anche da alcuni ministri come Maurizio Martina che invitavano in maniera irresponsabile a non votare». E’ un voto che rafforza la Lega rispetto a Forza Italia?
«Rafforza tutto il centrodestra, perché è una battaglia vinta insieme. Fa capire che quando siamo uniti vinciamo. E sicuramente è un buon viatico in vista delle prossime Regionali». Forza Italia ha fatto la sua parte?
«Berlusconi si è espresso in maniera netta. Si è lavorato con tutta la squadra, abbiamo organizzato moltissimi incontri. Adesso Maroni tratterà con il governo, forte di un consenso importante, con l’appoggio trasversale di sindaci, imprese e artigiani. È nella condizione per giocare al meglio la partita. Gli elettori hanno dato segnale chiaro, si deve ripartire dal federalismo differenziato. Si riavvia il meccanismo interrotto con le riforme di Renzi improntate a un centralismo esasperato». L’affluenza a Milano è stata più bassa.
«Che il centrodestra qui abbia più difficoltà che in Lombardia è un dato certo, non ci sorprende. E andata meno bene, sarà elemento su cui riflettere». Cinquanta milioni di euro. Ne è valsa la pena?
«Se riusciremo a portare a casa anche solo un terzo di quel residuo fiscale che è pari a 56 miliardi sarebbe molto di più dei 50 milioni spesi. La democrazia ha un costo, sono risorse spese bene».
Il Veneto che non ha scelto il voto elettronico ha speso un terzo. «Giusto però innovare, anche nell’ambito del voto.
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