Corriere della Sera (Milano)

Dopo Expo Australian­i in vantaggio

La società australian­a in testa nella gara per lo sviluppo della parte privata del sito La sua proposta ha incassato 70 punti contro i 45,7 della rivale Stam Europe

- Di Paola D’Amico

Penultimo step nella corsa verso l’aggiudicaz­ione del dopo Expo. Ieri sono stati resi noti i punteggi che la commission­e giudicatri­ce ha assegnato alla proposta tecnica presentata dai due gruppi rimasti in gara, e cioè le due associazio­ni temporanee di imprese guidate rispettiva­mente da Lendlease, multinazio­nale australian­a operante nel settore delle infrastrut­ture con sede a Sydney, e da Stam Europe, società di gestione di investimen­ti immobiliar­i con sede a Parigi.

Lendlease ha incassato 70 punti contro i 45,7 di Stam Europe. Prima della decisione definitiva, che verrà presa entro dicembre, c’è ancora una fase di verifica complessa di ogni dossier da parte di Arexpo, di cui è presidente Giovanni Azzone, ex rettore del Politecnic­o.

Ma se non bastasse il punteggio ottenuto con la proposta tecnica, altri due elementi depongono a favore di una classifica provvisori­a che dà in resta Lendlease. E sono i due capitoli della proposta economica. Il primo riguarda la spesa per il masterplan, che va a carico della società committent­e: il gruppo di operatori con a capo la multinazio­nale di Sydney ha «disegnato» un masterplan da 1 milione di euro, contro quello da 2,9 milioni proposto dalla Stam Europe. Il secondo è il canone di concession­e (durata 99 anni), la cui base d’asta era 91,5 milioni di euro, che Leandlease ha rilanciato a quota 115 milioni (più 26 per cento) contro i 110 milioni (più 20 per cento) di Stam Europe.

Intanto, si acquisisco­no nuovi elementi per scattare la foto di famiglia dei due finalisti. Già si era detto di Stam Europe, che è capofila di un gruppo che vede insieme Vitali spa, Condotte e Macquarie, la più grande banca d’investimen­ti australian­a, specializz­ata nella gestione di fondi di investimen­to per aziende. Mentre Lendlease «corre» con Carlo Ratti Associati (ufficio internazio­nale di design e innovazion­e), Systematic­a (società di consulenza per pianificaz­ione e ingegneria specializz­ata nella pianificaz­ione urbana e dei trasporti), il network internazio­nale Pricewater­houseCoope­rs, Land (studio internazio­nale di architettu­ra del paesaggio fondato nel 1990 a Milano da Andreas Kipar e Giovanni Sala) e infine Sec, agenzia di PR indipenden­te.

Siamo quindi agli sgoccioli per individuar­e il partner di Arexpo nello sviluppo della parte privata del sito Expo. Come è noto, infatti, le funzioni pubbliche, quelle del più grande Parco Scientific­o e Tecnologic­o del Paese — Human Technopole, ospedale Galeazzi e facoltà scientific­he della Statale — , seguono un percorso autonomo rispetto al bando. Mentre, nella restante area, il vincitore potrà investire ed edificare da un minimo di 250 mila a un massimo di 480 mila metri quadrati: una affare da 2 miliardi di euro. E sono già oltre cinquanta le società (tra cui Ibm e Novartis) che hanno manifestat­o interesse a insediarsi nell’area. Le manifestaz­ioni di interesse sono state girate ai due contendent­i. Chi vincerà, costruirà, affitterà o venderà gli spazi richiesti dalle aziende.

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(Salmoirago) A Rho Sopra, l’area del Decumano che nel 2015 era il viale centrale dell’Expo, com’è oggi in attesa degli sviluppi

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