Corriere della Sera (Milano)

LO SCIOPERO AVVOLTO DALLO SMOG

- Di Massimo Sideri

Ci risiamo. Un nuovo sciopero chirurgico, fatto per motivi che potrebbero anche basarsi su una richiesta comprensib­ile (non è il perché in discussion­e: il ruolo dei sindacati non va perso nella società moderna) ma con un modus operandi un po’ scivoloso. Dopodomani è la volta del Cub, la Confederaz­ione unitaria di Base che ha proclamato uno sciopero generale nazionale. A Milano, nel pomeriggio, il blocco riguarderà anche la metropolit­ana. Premesso che il risultato sarà tutto da valutare visto che la rappresent­anza è parziale, esistono pur sempre le questioni di principio da difendere. E quelle ambientali: nel fine settimana abbiamo vissuto lo spettro dell’inquinamen­to a livelli cinesi e solo un po’ di pioggia ci ha fatto respirare per qualche ora. La situazione è ancora critica. Lo stesso sindaco Beppe Sala ha detto che gli piacerebbe una Milano più «lenta». Un consiglio che farebbe bene a tutti quanti: quanto guadagnere­mmo in salute e riduzione dello stress muovendoci senza lo sguardo omicida di Vittorio Gassman alla guida di un’auto nell’intramonta­bile film «I mostri»? Il consiglio per tutti è stato saggio: ridurre l’uso dei mezzi privati. Dunque: è mai accettabil­e che proprio in questi giorni si arrivi a proclamare un blocco dei mezzi pubblici? Certo: tutti cercano visibilità. L’ultima volta era capitato anche con i vigili di Sesto San Giovanni in occasione di una storica visita del Papa. Ma qui in gioco c’è ancora di più. La nostra salute. Mandiamo in sciopero anche quella?

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