Lavoro «smart» e innovazione Vinta la gara con 105 sfidanti
Milano città più smart d’Italia. Per il quarto anno consecutivo. È «ICity Rate», la classifica che mette a confronto 106 capoluoghi, a scattare l’istantanea delle città italiane più vicine ai bisogni dei cittadini, più sostenibili, inclusive e vivibili. La ricerca è stata presentata a «ICity Lab», negli spazi di Base di via Bergognone: la due giorni di incontri e dibatti sul tema smart city. «Un risultato che premia il lavoro e le scelte condotte dall’amministrazione in termini di sviluppo di politiche di inclusione sociale, digitalizzazione e valorizzazione delle nuove forme di lavoro e produzione, come abbiamo fatto sostenendo incubatori, coworking, fablab e makersplace per l’applicazione pratica delle nuove tecnologie», ha commentato l’assessore alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e commercio, Cristina Tajani. In quest’ottica si colloca anche il progetto pilota avviato in Porta Romana con il progetto Sharing Cities, «in un momento in cui la questione ambientale non è più derogabile», ha aggiunto l’assessore. Milano, intanto, tiene stretto saldamente il primo posto distanziando la maggior parte delle altre città per crescita economica, mobilità sostenibile, ricerca e innovazione e trasformazione digitale. Ottimo il posizionamento anche al capitolo innovazione sociale, progettazione innovativa per lo sviluppo urbano e amministrazione condivisa. Sul podio salgono anche Bologna, al secondo posto, e Firenze al terzo. Seguono poi Venezia, Trento, Bergamo, Torino, Ravenna, Parma e Modena a completare la «top ten» delle Smart City italiane.