Appalti, Formigoni va di nuovo a processo
Forniture a due ospedali, l’ex governatore torna in aula: corruzione
Ancora viaggi, ancora soldi in contanti e regali per influenzare la sanità lombarda per l’ex governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni che, dopo la condanna a sei anni per corruzione nel processo San Raffale-Maugeri, dovrà affrontare ancora da imputato un secondo processo nel quale all’accusa di tangenti si aggiunge quella di turbativa d’asta.
L’attuale presidente della commissione agricoltura del Senato in quota Area Popolare, dovrà comparire il 15 gennaio di fronte ai giudici della decima sezione penale del Tribunale (la stessa che lo ha condannato con Daccò) in compagnia dell’ex direttore generale dell’assessorato alla sanità Carlo Lucchina (assolto nell’altro processo) e di Paolo Alli, attuale deputato di FI.
La storia è quella dell’appalto per la fornitura di un acceleratore lineare della Hermex all’Istituto dei Tumori di Milano e agli Istituti ospedalieri di Cremona per la quale è stato già condannato in appello a 5 anni di carcere l’ex consigliere regionale di Forza Italia Massimo Guarischi, che avrebbe sostituito Daccò che era stato l’apriporte in Regione fino alla deflagrazione dell’indagine che lo portò in carcere.
Se Daccò aveva garantito a Formigoni viaggi da sogno e l’uso esclusivo di due yacht per ottenere vantaggi a favore del San Raffaele e della Maugeri, Guarischi segue le sue orme, almeno stando alle accuse formulate dal pm Eugenio Fusco, ma come intermediario della Hermex Italia srl, impresa distributrice in esclusiva dell’acceleratore lineare diagnostico «Vero», costato nel 2011 agli Istituti ospedalieri di Cremona 8,3 milioni di euro, 2,6 in più rispetto a un’apparecchiatura identica acquistata un anno prima dall’Ospedale Sant’Anna di Como. Guarischi avrebbe dato a Formigoni, che avrebbe accettato prima la promessa di 900 mila euro, 447.000 euro sotto forma di contanti (95mila euro), un orologio Bulgari costato 3.530 euro, viaggi in Sudafrica (7.000)e Croazia (29.810), il noleggio di un aereo privato per la Sardegna (11.800 euro) e l’affitto di due elicotteri per Sankt Moritz (6.000) e la Valtellina (8.030) pranzi e cene.
In cambio, l’allora governatore, grazie all’apporto di Lucchina (accusato di turbativa d’asta e abuso d’ufficio), avrebbe influito per l’assegnazione alle due strutture sanitarie dei finanziamenti per l’acceleratore. Anche per l’Istituto tumori, che però non perfezionò l’appalto, tanto che il direttore generale fu convocato da Lucchina nell’ufficio di Alli. Per questo che i due rispondono di tentato abuso di ufficio.