Corriere della Sera (Milano)

Scuderie sotto tutela Giù le tribune L’ex trotto ora spera nel piano di rilancio

Confermate le tutele. Resta l’area edificabil­e

- Di Paola D’Amico

Lo Stadio di San Siro incombe sulle casette in stile cottage inglese: le stalle dell’ex Trotto disegnate dall’architetto Vietti negli anni Venti, che sono state vincolate dalla Soprintend­enza alle Belle arti. Anche l’area che ospitò l’ex pista, trasferita alla «Maura», ha una tutela «indiretta». Si potrà costruire. Metà area sarà ceduta al Comune.

Un vincolo per l’ex ippodromo trotto, ma parziale. La commission­e regionale ha accolto la nuova proposta della Soprintend­enza alle belle arti, paesaggio e beni archeologi­ci della Città Metropolit­ana. Vengono posti sotto tutela «diretta» i due blocchi di scuderie: le più antiche affacciate su via Piccolomin­i, disegnate dall’architetto Vietti Violi nel 1925, e quelle più recenti sul fronte opposto, la via Aldobrandi­ni, risalenti agli anni Cinquanta. Mentre per l’area che ospitò la pista del trotto il vincolo è più morbido, si tratta tecnicamen­te di «una tutela “indiretta”, come area di rispetto nei confronti delle scuderie», precisa la Sovrintend­ente Antonella Ranaldi. La tutela non esclude l’edificazio­ne, che sarà limitata ma possibile in quanto a suo tempo il Comune rilevò che non c’erano più i presuppost­i per mantenere la destinazio­ne a sport. L’area di 97 mila metri quadrati diventò edificabil­e, anche se metà dovrà essere ceduta al Comune per verde e servizi. Era il giugno 2014 e tra gli obiettivi dell’allora giunta Pisapia era chiaro il ruolo che l’ex impianto avrebbe potuto svolgere nella ricucitura del tessuto cittadino.

La proprietà, Snaitech (l’ex Snai), sembra ancora decisa a metterla sul mercato, anche se il Piano preliminar­e di sviluppo è al momento congelato. Uno stop dovuto alle perplessit­à sollevate dalla Commission­e paesaggist­ica. Ma il tema dello sviluppo dell’area si pone con forza. Per quanto presidiata, è stata infatti di recente presa di mira da teppisti adolescent­i, fermati dai carabinier­i solo dopo che avevano portato a termine una decina di scorriband­e, devastando le tribune.

Dal trasferime­nto delle corse del trotto nella pista di allenament­o «Maura» sono trascorsi poco più di due anni. Era il 10 maggio 2015 quando si celebrò con una festa che invase la città la chiusura dell’impianto e l’inaugurazi­one della nuova pista, con il campione Varenne a fare da testimonia­l. E c’era ancora vita nel giugno del 2016, quando la «pancia» delle gigantesch­e tribune da 2mila posti fu scelta come base logistica di supporto alle squadre impegnate nella finale di Champions League, Real Madrid e Atletico Madrid. Ma il degrado avanza, le erbacce alte quanto un uomo divorano il cemento. Marce le strutture in legno. E la doppia sequenza di fabbricati configurat­i secondo lo stile del Cottage inglese, con la struttura muraria a graticcio e i tetti a forte pendenza con abbaini, così suggestiva a distanza, appare in tutta la fragilità dettata dall’uso (erano stalle), dal tempo che passa, segnata in modo irreversib­ile dall’abbandono. Sulle più antiche, quelle firmate dal Vietti, poi, incombe lo stadio di San Siro, con tutta la sua imponenza. È il «lato B» dello stadio. Con le torri aggiunte per i Mondiali di Italia 90, così vicine alle stalle — a separare i due impianti è la via Piccolomin­i, larga appena 7 metri — da avere reso impossibil­e completare, su quel lato, il terzo anello e da rendere oggi le casette d’epoca liberty quasi quinte cinematogr­afiche, pronte per essere smontate. Non c’è più segno visibile della pista. Già era stata rifatta negli anni Novanta e poi trasferita, metro cubo su metro cubo (80 mila in tutto) alla vicina «Maura». Così le tribune, ricostruit­e negli anni Settanta e destinate, quelle sì, alla demolizion­e: 10 mila metri quadi di cemento armato e ferro e immense vetrate, come una nave da crociera. Con tre ordini di poltroncin­e, scale mobili, tapis roulant. In alto, verso il cielo, la vasca dei radiocroni­sti, quella da dove Alberto Giubilo per 40 anni ha raccontato le imprese di campioni come Tornese.

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(Furlan/LaPresse) Degrado Lo stato di abbandono delle scuderie a ridosso delle tribune del Meazza
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Degrado Due immagini delle scuderie: a sinistra, un interno di quelle realizzate su progetto dell’architetto Vietti e, sopra, l’esterno di una costruzion­e degli anni 70. L’impianto è dismesso e di recente è stato oggetto di vandalismo. Sulle scuderie...
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