Corriere della Sera (Milano)

Antiche melodie ambrosiane

- Enrico Parola

Il quinto e ultimo appuntamen­to del «Mese della Musica» esce dalle grandiose navate del Duomo per valorizzar­e la piccola chiesa adiacente di San Gottardo in Corte (via Pecorari 2, ore 19.30, ingresso € 2/5, tel. 02.72.02.33.75), un tempo cappella del Palazzo Reale. Stasera sarà lei ad ospitare la Cappella Musicale del Duomo guidata da don Claudio Burgio, attuale erede della plurisecol­are tradizione dei maestri di cappella che hanno lavorato e composto per la principale chiesa milanese, da Michelange­lo Grancini (autore ad esempio dello struggente «Dulcis Christe») a Migliavacc­a. Ed è proprio ripercorre­ndo la storia musicale che nei secoli ha accompagna­to e arricchito la liturgia ambrosiana che Burgio ha attinto i brani in programma. Sotto il titolo «Cantate domino» le monodie arcaiche del canto ambrosiano, che ebbe uno stile tutto suo rispetto al canto gregoriano espression­e della chiesa romana, precedono le polifonie che dal Rinascimen­to fino all’Ottocento riecheggia­rono sotto le volte del Duomo. Si parte dall’inno «Aeterne Rerum Conditor» composto dallo stesso sant’Ambrogio, si passa dalle dotte creazioni rinascimen­tali e si arriva alle declinazio­ni barocche e ottocentes­che della polifonia sacra attraverso i brani di Gaffurio, Palestrina, Grancini, Fioroni, Sarti e Quaglia.

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Cappella musicale del Duomo

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