Corriere della Sera (Milano)

M4, a rischio la Casa famiglia

Il metrò interferis­ce con i lavori della Casa famiglia. «Troviamo una soluzione»

- Di Paola D’Amico

Chiude via Mozart. È il cantiere di M4 che avanza. E all'Istituto dei Ciechi cresce l'allarme. I macchinari scaveranno sotto villa Necchi Campiglio e sotto la Rsa «Casa famiglia» gestita dall'Istituto. A meno 14 metri di profondità, a 7 metri dalle fondamenta della «Casa» che avrebbero dovuto scendere a loro volta di 3 metri, per consentire l'ampliament­o della struttura.

Oggi l'edificio (è del 1892) ospita 25 anziani non vedenti. Il progetto di ampliament­o ha avuto il via libera dalla Regione e la licenza edilizia dal Comune nel 2010, prevede di portare i posti a quota 58. Per rispondere ad un bisogno e per rendere economica la gestione che matura un disavanzo di 250 mila euro all'anno. M a rallentare le opere è stato l'arrivo annunciato delle scavatrici.

Dai primi rilievi per il tracciato — estate 2012 — fatti dai tecnici di Mm è trascorso molto tempo. I quesiti posti allora dall'Istituto sui rischi dell'interferen­za dei tunnel con eventuali lavori alla Casa non hanno avuto risposta. «Ci hanno suggerito di attendere», spiegano in via Vivaio.

In realtà Mm, con una lettera del 28 gennaio 2015, si spingeva più in là. A domanda posta dall'Istituto se poter procedere con i lavori (consolidar­e le fondazioni e realizzare un piano interrato per parcheggi e servizi come da progetto), Mm assicurava che «i tecnici del Consorzio dei costruttor­i della linea 4 avrebbero preso contatti per verificare le connession­i tra le due opere». Nulla è seguito. Tanto che l'Istituto dei Ciechi attraverso il proprio legale lo scorso settembre s'è appellato allo Sportello Unico dell'Edilizia privata, chiedendo una ulteriore proroga della convenzion­e sottoscrit­ta a suo tempo con il Comune. Perché le licenze a costruire scadono.

Al momento tutto tace. La speranza, è che si ripeta la storia di Davide contro Golia e che l'Istituto possa uscire vincitore nella complessa vicenda. La società M4 spa ribadisce di «essere disponibil­e, con i tecnici dell’assessorat­o all’Urbanistic­a, a sedersi ad un tavolo con l’Istituto dei Ciechi per verificare la compatibil­ità dell’opera». Infatti ci sono casi analoghi (in via De Amicis, in via De Fabbri) in cui M4 e privati si sono «coordinati per rendere compatibil­i le opere pubbliche e private (nei limiti imposti dalle normative)».

Il presidente dell'Istituto Rodolfo Masto precisa: «Noi abbiamo il dovere di salvaguard­are i diritti e il patrimonio dei Ciechi. Chiunque può verificare la documentaz­ione di una assurda vicenda toccando con mano il danno prodotto nel tempo all'Istituto».

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Infrastrut­tura Avanzano i cantieri per la costruzion­e della linea blu del metrò

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