Corriere della Sera (Milano)

Litiga con il vicino e gli spara in faccia

- Berni

Lite e spari in via Don Primo Mazzolari, quartiere Barona. Due vicini di casa hanno discusso animatamen­te fin quando uno ha usato contro l’altro un fucile ad aria compressa. I pallini esplosi l’hanno investito in pieno viso: ha perso un occhio. Ferita lieve una passante. Sia l’aggressore, subito scappato a piedi, sia la vittima, sono italiani con precedenti di polizia. Sul caso, avvenuto nella parti comuni dei palazzi nelle vicinanze del portico, indaga il commissari­ato Ticinese. Gli investigat­ori sono arrivati all’identità del feritore e hanno avviato la frenetica caccia all’uomo. Non ancora recuperata l’arma. Si scava nel passato dei due: forse un regolament­o di conti.

Sui reali motivi che hanno scatenato la furibonda e sanguinari­a lite, è ancora mistero. Ma è molto probabile che alla base ci siano pessimi rapporti di vicinato tra due inquilini dei casermoni di via Don Primo Mazzolari, alla Barona, in periferia. Un clima talmente ostile — magari remoto nel tempo e «cresciuto» giorno dopo giorno fino a esplodere nella violenza — da portare l’aggressore a imbracciar­e un fucile e a sparare una scarica di pallini, investendo in pieno il volto dell’altro inquilino, un italiano di 43 anni con precedenti, che è stato ferito in modo grave. La vittima ha infatti perso la vista dall’occhio destro. Tutto è avvenuto giovedì sera, quando le dieci erano trascorse da pochi minuti. Lo scenario è quello dei caseggiati grigio cemento della Barona. L’agguato, secondo la ricostruzi­one degli agenti del commissari­ato Ticinese diretti dal vicequesto­re aggiunto Daniele Barberi, è da «collocare» nelle parti comuni condominia­li. In particolar­e tra un portico delimitato da un colonnato e i parcheggi riservati alle macchine degli abitanti. A terra, alla fine, è rimasto un uomo agonizzant­e che gridava di dolore con le

mani in faccia. È sposato, ha famiglia e vive in uno degli appartamen­ti dello stesso caseggiato popolare. A sparargli sarebbe stato un suo vicino di casa (anch’egli noto alle forze dell’ordine per precedenti denunce di polizia), il quale avrebbe utilizzato un fucile, non ancora ritrovato. Forse, secondo le prime ipotesi investigat­ive, si tratterebb­e di un’arma ad aria compressa: comunque uno strumento potenzialm­ente letale, soprattutt­o se utilizzato a distanza ravvicinat­a. Nell’aggression­e è stata coinvolta anche una donna, che si trovava a passare di lì per caso, e che è stata leggerment­e ferita dopo essere stata colpita di striscio. Ben più gravi le condizioni del reale «bersaglio» di quella che sembra un’azione punitiva, forse premeditat­a. È stato trasferito d’urgenza all’ospedale San Paolo ma i medici non sono riusciti a salvare l’occhio destro del 43enne. Non è stato difficile risalire all’identità del presunto autore, un altro inquilino dello stabile di via Don Mazzolari, il quale ha fatto perdere le proprie tracce. La caccia all’uomo, come trapela da ambienti investigat­ivi, potrebbe esaurirsi a breve, con successo.

Caccia degli agenti all’aggressore, un pregiudica­to come la stessa vittima

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