Distretto Microsoft verso il raddoppio Si completa la rinascita di Chinatown
Sarpi nuovo quartiere dei giovani. «È il distretto del cibo» Il colosso hi-tech interessato alla piramide sull’ex Tamoil
Sarpi cambia pelle. I giovani scelgono Chinatown per vivere. E la strada che fu dei grossisti oggi ha i numeri per diventare un distretto del food. E per l’area ex Tamoil c’è una manifestazione di interesse di Microsoft.
Sarpi cambia pelle. Il ringiovanimento inizia dai suoi abitanti. I giovani scelgono Chinatown per vivere. E la strada che fu dei grossisti oggi ha i numeri per diventare un distretto del food. Sembra archiviato il conflitto tra comitati cittadini e comunità cinese. Nonostante alcuni problemi irrisolti, come la raccolta differenziata che qui fatica a decollare. La vivacità di via Sarpi, quartiere «ponte» tra i due nuovi interventi urbanistici di Porta Nuova e CityLife, che hanno cambiato lo skyline della metropoli, è certificata dagli studi.
Residenti e commercianti sono propositivi. Guardano allo sviluppo del quartiere. C'è chi lavora perché l’isola pedonale si possa allargare. C’è un bando aperto per i Duc (Distretti urbani del commercio) da 100 mila euro: risorse per cambiare abito e rinnovare l’arredo urbano, come è già stato fatto per il distretto Isola. Ci sono gli oneri di urbanizzazione dell'intervento sull’area ex Enel. Sullo sfondo c’è anche lo sviluppo dell’area ex Tamoil, di proprietà comunale, che dopo due bandi andati deserti potrebbe ora interessare Microsoft, già insediata nella Piramide
La comunità cinese L’imprenditore Wu: negozi e vivibilità, collaboriamo perché lo sviluppo continui
di Herzog della Fondazione Feltrinelli, che ha visto 400 mila visitatori nel primo anno di vita. E sarà questa la futura «porta» di Sarpi.
Luca Tamini, professore di urbanistica al Politecnico e responsabile di Urb&Com Lab (Laboratorio Urbanistica e Commercio), ospite di un incontro nel quartiere promosso dall’associazione ViviSarpi, snocciola i dati sulle serrande chiuse dall’onda lunga della crisi. In Sarpi sono vuote il 7% delle vetrine. Percentuale che scompare di fronte alle cifre nazionali (25%) e anche a quelle registrate dai distretti centrali, come Cordusio (15%).
L'assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran, conferma: «Il cambiamento è oggettivo e ben visibile. È una scoperta anche per tutti i milanesi». Due sono gli obiettivi su cui concentrarsi: «Migliorare le vie laterali, la pedonalità, i collegamenti del quartiere con la piazza del Cimitero Monumentale e la linea M5. E poi la pulizia — aggiunge —. Partiranno le squadre antidegrado e i tricicli Amsa. Ma è essenziale che la comunità cinese si attivi». Strategiche le vie Niccolini, Messina, Bramante dove si realizzano appartamenti nell'ex convento delle Canossiane. E la via Giusti, dove si edifica nell’area che un tempo ospitò la casa dei padri Pavoniani.
Nelle mappe cittadine, Tamini accende i riflettori sui tredici distretti commerciali: «Sarpi si salda con Brera e piazza 25 Aprile — spiega —. Il dettaglio ha preso il posto dell’ingrosso. Era questa l’aspirazione del quartiere. Chiude l’ingrosso e aprono i food. Si trasforma anche la comunità cinese». Se c’è una pecca di Sarpi è sul fronte amministrativo: la via fa da confine a due Municipi (Centro Storico lato numeri dispari, Municipio 8 i pari). Un tentativo di riscrivere i confini fu promosso, invano, nella scorsa legislatura dall’allora Zona 1. Lo ricorda bene Fabio Arrigoni, riconfermato presidente in Centro storico: «Bisogna mettere mano alle strade attorno a via Sarpi — commenta —. Abbiamo chiesto che questi interventi siano inseriti nel Pia-
no delle opere pubbliche. Intanto, spero che i cittadini presentino proposte nel nuovo Bilancio partecipativo che scade a fine novembre».
L’idea di ampliare l’«isola» in prospettiva piace ai residenti. Pier Franco Lionetto (ViviSarpi) è testimone della trasformazione del quartiere. «Un po' lenta, ma reale — dice —. Negli anni Novanta subimmo la trasformazione con l’ingrosso. L’isola pedonale ci ha salvati, ha fatto più della Ztl. Ora vogliamo essere protagonisti e propositivi. Non vanno ignorati i segnali positivi. C’è un ricambio generazionale anche nella comunità cinese e noi vogliamo relazionarci con i giovani».
Sorride Francesco Wu, imprenditore cinese di seconda generazione, che ha vissuto questa rivoluzione. «La strada è appetibile e dinamica. L’isola pedonale ha cambiato via Sarpi e noi collaboreremo perché la trasformazione continui. Siamo una generazione cresciuta con i piedi per terra. Siamo quelli che da piccoli davamo una mano ai genitori nei laboratori e che oggi ha portato l’innovazione in Sarpi. Abbiamo aiutato a tradurre in cinese i testi del triciclo di Amsa. Daremo una mano anche per la raccolta differenziata».