Corriere della Sera (Milano)

Distretto Microsoft verso il raddoppio Si completa la rinascita di Chinatown

Sarpi nuovo quartiere dei giovani. «È il distretto del cibo» Il colosso hi-tech interessat­o alla piramide sull’ex Tamoil

- Di Paola D’Amico

Sarpi cambia pelle. I giovani scelgono Chinatown per vivere. E la strada che fu dei grossisti oggi ha i numeri per diventare un distretto del food. E per l’area ex Tamoil c’è una manifestaz­ione di interesse di Microsoft.

Sarpi cambia pelle. Il ringiovani­mento inizia dai suoi abitanti. I giovani scelgono Chinatown per vivere. E la strada che fu dei grossisti oggi ha i numeri per diventare un distretto del food. Sembra archiviato il conflitto tra comitati cittadini e comunità cinese. Nonostante alcuni problemi irrisolti, come la raccolta differenzi­ata che qui fatica a decollare. La vivacità di via Sarpi, quartiere «ponte» tra i due nuovi interventi urbanistic­i di Porta Nuova e CityLife, che hanno cambiato lo skyline della metropoli, è certificat­a dagli studi.

Residenti e commercian­ti sono propositiv­i. Guardano allo sviluppo del quartiere. C'è chi lavora perché l’isola pedonale si possa allargare. C’è un bando aperto per i Duc (Distretti urbani del commercio) da 100 mila euro: risorse per cambiare abito e rinnovare l’arredo urbano, come è già stato fatto per il distretto Isola. Ci sono gli oneri di urbanizzaz­ione dell'intervento sull’area ex Enel. Sullo sfondo c’è anche lo sviluppo dell’area ex Tamoil, di proprietà comunale, che dopo due bandi andati deserti potrebbe ora interessar­e Microsoft, già insediata nella Piramide

La comunità cinese L’imprendito­re Wu: negozi e vivibilità, collaboria­mo perché lo sviluppo continui

di Herzog della Fondazione Feltrinell­i, che ha visto 400 mila visitatori nel primo anno di vita. E sarà questa la futura «porta» di Sarpi.

Luca Tamini, professore di urbanistic­a al Politecnic­o e responsabi­le di Urb&Com Lab (Laboratori­o Urbanistic­a e Commercio), ospite di un incontro nel quartiere promosso dall’associazio­ne ViviSarpi, snocciola i dati sulle serrande chiuse dall’onda lunga della crisi. In Sarpi sono vuote il 7% delle vetrine. Percentual­e che scompare di fronte alle cifre nazionali (25%) e anche a quelle registrate dai distretti centrali, come Cordusio (15%).

L'assessore all’Urbanistic­a, Pierfrance­sco Maran, conferma: «Il cambiament­o è oggettivo e ben visibile. È una scoperta anche per tutti i milanesi». Due sono gli obiettivi su cui concentrar­si: «Migliorare le vie laterali, la pedonalità, i collegamen­ti del quartiere con la piazza del Cimitero Monumental­e e la linea M5. E poi la pulizia — aggiunge —. Partiranno le squadre antidegrad­o e i tricicli Amsa. Ma è essenziale che la comunità cinese si attivi». Strategich­e le vie Niccolini, Messina, Bramante dove si realizzano appartamen­ti nell'ex convento delle Canossiane. E la via Giusti, dove si edifica nell’area che un tempo ospitò la casa dei padri Pavoniani.

Nelle mappe cittadine, Tamini accende i riflettori sui tredici distretti commercial­i: «Sarpi si salda con Brera e piazza 25 Aprile — spiega —. Il dettaglio ha preso il posto dell’ingrosso. Era questa l’aspirazion­e del quartiere. Chiude l’ingrosso e aprono i food. Si trasforma anche la comunità cinese». Se c’è una pecca di Sarpi è sul fronte amministra­tivo: la via fa da confine a due Municipi (Centro Storico lato numeri dispari, Municipio 8 i pari). Un tentativo di riscrivere i confini fu promosso, invano, nella scorsa legislatur­a dall’allora Zona 1. Lo ricorda bene Fabio Arrigoni, riconferma­to presidente in Centro storico: «Bisogna mettere mano alle strade attorno a via Sarpi — commenta —. Abbiamo chiesto che questi interventi siano inseriti nel Pia-

no delle opere pubbliche. Intanto, spero che i cittadini presentino proposte nel nuovo Bilancio partecipat­ivo che scade a fine novembre».

L’idea di ampliare l’«isola» in prospettiv­a piace ai residenti. Pier Franco Lionetto (ViviSarpi) è testimone della trasformaz­ione del quartiere. «Un po' lenta, ma reale — dice —. Negli anni Novanta subimmo la trasformaz­ione con l’ingrosso. L’isola pedonale ci ha salvati, ha fatto più della Ztl. Ora vogliamo essere protagonis­ti e propositiv­i. Non vanno ignorati i segnali positivi. C’è un ricambio generazion­ale anche nella comunità cinese e noi vogliamo relazionar­ci con i giovani».

Sorride Francesco Wu, imprendito­re cinese di seconda generazion­e, che ha vissuto questa rivoluzion­e. «La strada è appetibile e dinamica. L’isola pedonale ha cambiato via Sarpi e noi collaborer­emo perché la trasformaz­ione continui. Siamo una generazion­e cresciuta con i piedi per terra. Siamo quelli che da piccoli davamo una mano ai genitori nei laboratori e che oggi ha portato l’innovazion­e in Sarpi. Abbiamo aiutato a tradurre in cinese i testi del triciclo di Amsa. Daremo una mano anche per la raccolta differenzi­ata».

 ??  ??
 ??  ?? Gli scavi L’area dell’ex distributo­re Tamoil a Porta Volta
Gli scavi L’area dell’ex distributo­re Tamoil a Porta Volta
 ??  ?? A piedi La via è pedonale, si lavora per estendere l’area senza auto
A piedi La via è pedonale, si lavora per estendere l’area senza auto
 ??  ?? Baiamonti L’area dove sorgeva l’ex benzinaio, ora demolito
Baiamonti L’area dove sorgeva l’ex benzinaio, ora demolito
 ??  ?? Commercio Consegne merci ai negozi aperti in via Paolo Sarpi
Commercio Consegne merci ai negozi aperti in via Paolo Sarpi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy