Corriere della Sera (Milano)

Il calcio divide la piazza

- P.D'A.

I comitati di zona e le associazio­ni ambientali­ste bocciano anche il progetto del campus dell’Inter per l’area di piazza d’Armi, che è in disuso dagli anni Ottanta.

Né il masterplan dell'architetto Freyrie, né il campus dell'Inter per piazza d'Armi. Il comitato «Cittadini per Piazza d’Armi» fa sentire la sua voce. Per l'immensa area di 35 ettari, in disuso dagli anni Ottanta, che è stata «ricolonizz­ata dalla natura e trasformat­a in boschetti di latifoglie che s'alternano ad aree umide», i cittadini hanno altre proposte. Il primo progetto «non ha mai avuto il consenso né nostro né del Municipio 7», scrive un portavoce, aggiungend­o che il Comitato «si è formato proprio per tutelare il valore storico e naturalist­ico di quest’area». Invece, in un incontro pubblico lo scorso settembre, insieme a molte altre associazio­ni (la Goccia, le associazio­ni Impronte amiche, Dimensioni diverse, Cittadini per l’aria, Qt8, Milano in Comune, Vivi e progetta un’altra Milano, i comitati Monte Stella, comitato Trotto bene comune e il Laboratori­o democrazia partecipat­a) si dichiararo­no «fermamente contrarie a tale proposta». Posizione condivisa dall’associazio­ne Parco piazza d’Armi Le Giardinier­e: «In un momento di forte emergenza ambientale sottolinei­amo le caratteris­tiche dell’area come fornitrice di servizi ecosistemi­ci indispensa­bili per la salute della cittadinan­za — dice la presidente Maria Castiglion­i —. Non è uno scalo ferroviari­o né un terreno degradato ma un’oasi naturalist­ica». Il sito, che prima di essere utilizzato per le esercitazi­oni dei carri armati era stato un'area agricola, poi sede della fabbrica di dirigibili, deve «diventare parco urbano pubblico».

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