Corriere della Sera (Milano)

Regionali, lo strappo sulle primarie

Pisapia si schiera con Gori. Il Pd: coalizione al voto entro il 3 dicembre. Mdp: no ai diktat

- di Andrea Senesi

Giuliano Pisapia abbraccia Giorgio Gori, indicandol­o di fatto come il candidato giusto per la sfida a Roberto Maroni. Ma la consacrazi­one non basterà forse a risparmiar­e al centrosini­stra il rito delle primarie: «Non sono un dogma, il problema è partire». Ultimatum a sinistra: «Il 3 dicembre ultima data utile per i gazebo». La replica di Mdp: non accettiamo diktat.

Giuliano Pisapia abbraccia Giorgio Gori, indicandol­o di fatto come il candidato giusto per la sfida a Roberto Maroni. Ma la consacrazi­one dell’ex sindaco non basterà forse a risparmiar­e al centrosini­stra il rito delle primarie: il responso finale è atteso domani dall’ennesimo vertice di coalizione. «Spero in un’alleanza ampia e aperta di centrosini­stra che possa cambiare la Lombardia e portare un contributo per cambiare il Paese. Che ci siano le primarie o no non è un problema, il problema è partire», ha detto ieri Pisapia tenendo a battesimo l’iniziativa di Campo Progressis­ta per lanciare la campagna elettorale in vista delle Regionali 2018: «Ho sempre detto che le primarie non sono un dogma, se qualcuno le chiede è giusto farle con dei paletti ben precisi per un centrosini­stra ampio, aperto al civismo, all’associazio­nismo, a tutte quelle realtà che vogliono cambiare verso». Campo Progressis­ta, in ogni caso, «sosterrà Gori o il candidato che uscirà dalle primarie». «Siamo ancora una volta a disposizio­ne».

Il «problema» sono i «cugini» di Mdp che correranno insieme alle altre sigle della sinistra più pura per le Politiche e vorrebbero invece sperimenta­re l’alleanza col Pd su scala regionale. Come giustifica­re davanti a elettori e simpatizza­nti questo equilibris­mo? Richiedend­o le primarie, ovvio, unico strumento che permettere­bbe di rimanere nel centrosini­stra almeno nella corsa per il Pirellone.

I bersaniani non hanno però (ancora) un candidato competitiv­o, dopo il «no, grazie» firmato dall’ex segretario milanese dei Ds, Roberto Cornelli. «Se vogliamo fare le primarie, dobbiamo darci una mossa», l’avvertimen­to lanciato ieri da Giorgio Gori, candidato ormai in piena campagna elettorale. «Io ho già dato la mia disponibil­ità a farle, se saranno fissate ci sarò sicurament­e, ma la data ultima è il 3 dicembre, perché tutti capiscono che dopo è Natale e non c’è il clima giusto per portare la gente a esprimersi».

La replica a nome degli ex pd è affidata a Carlo Porcari: «Questa forzatura sui tempi non ci piace. Non accettiamo diktat sulle date. Il 3 dicembre sarebbe presto, meglio il 17». In lizza per sfidare Gori nei gazebo col simbolo di Mdp rimangono l’europarlam­entare Antonio Panzeri, la deputata Eleonora Cimbro e, più sullo sfondo, Onorio Rosati, ex segretario della Camera del Lavoro di Milano. Cornelli, s’è detto, s’è invece sfilato e la sua presenza, ieri, sul palco dell’iniziativa «arancione» conferma la decisione: «Chiunque sarà candidato del centro sinistra avrà il mio voto e quello di tanti se si impegnerà da subito su tre questioni fondamenta­li: sanità, ambiente, diritti».

Tornando a Gori, il sindaco di Bergamo, a margine della convention del movimento di Pisapia, è tornato a parlare degli esiti del referendum autonomist­a: «Se l’Anci mi indicherà tra i sindaci parte della delegazion­e, andrò con Maroni a Roma con piacere. Spero però di poter condivider­e ciò che lui porterà a Roma perché mi sembra che abbiano caricato un po’ le richieste con argomenti presi dalla loro propaganda rispetto a quello che è possibile e ragionevol­e pensare di portare a casa».

 ??  ?? Intesa Giuliano Pisapia, 68 anni, leader di Campo Progressis­ta, ieri al Parenti con Giorgio Gori, 57 anni, sindaco di Bergamo e candidato dem alle Regionali
Intesa Giuliano Pisapia, 68 anni, leader di Campo Progressis­ta, ieri al Parenti con Giorgio Gori, 57 anni, sindaco di Bergamo e candidato dem alle Regionali

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